La gita a Chiasso

Trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)

Mondadori (casa editrice)

Persone: Arnoldo Mondadori, Giuseppe Zoppi, Lorenzo Montano, Luigi Rusca, Francesco Chiesa,
Giovanni Rodio, Martha Amrein-Widmer
Luoghi: Milano, Zurigo, Lugano, Losanna
Organi culturali: Melisa, Hélicon, Zum Elsässer
Archivi: Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Archivio Prezzolini, Accademia dei Lincei (archivio del Centro Studi per la Svizzera Italiana presso la Reale Accademia d’Italia)

Fondata da Arnoldo Mondadori a Milano nel 1907, la Mondadori fu la più attiva casa editrice nella promozione degli scambi culturali italo-elvetici nel trentennio 1935-1965, sia in Italia sia in Svizzera. Già verso la fine degli anni Trenta la Mondadori cercò da Milano di ampliare il proprio mercato in Svizzera, prima in Ticino e poi nel resto della Confederazione, attraverso diverse strategie: istituzioni di succursali e di società controllate, collaborazioni con librai svizzeri, organizzazione di eventi. Tali scambi si intensificarono inoltre verso la fine della Seconda Guerra Mondiale con l’esilio a Lugano dello stesso Arnoldo Mondadori (11 novembre 1943 – 29 aprile 1945). Pubblicò testi di autori confederati, sia svizzero-italiani (Francesco Chiesa, Giuseppe Zoppi) sia delle altre zone linguistiche, in traduzione.

La penetrazione in Ticino e a Zurigo

Si deve principalmente a Luigi Rusca, direttore editoriale della Mondadori, il progetto di ampliare il mercato della casa editrice e diffonderne le edizioni in Svizzera alla fine degli anni Trenta. Nell’autunno 1937 Rusca presentò volumi Mondadori in Ticino e a Zurigo attraverso un ciclo di conferenze itineranti, accompagnate da una piccola mostra di libri intitolata Vent’anni di editoria italiana. Il ciclo gli fornì poi l’idea e i contatti necessari per allestire nel 1938 e 1939 una grande mostra di libri italiani, prima a Zurigo (6-20 novembre 1938) e poi a Losanna (29 gennaio – 12 febbraio 1939), dove figuravano moltissimi volumi della casa editrice e la cui inaugurazione a Zurigo fu presieduta dallo stesso Arnoldo Mondadori.

Il 1 aprile 1939 Rusca fondò poi a Lugano la Melisa, libreria e società editoriale controllata dalla Mondadori, che andava a sostituire la semplice succursale della casa editrice lì presente, ampliandone l’attività e la visibilità; la Melisa cercò subito di stabilire contatti con i principali librai svizzeri che si occupavano di cultura italiana, tra cui la Zum Elsässer di Zurigo, fondata da Giovanni Rodio e con cui collaborava anche Martha Amrein-Widmer. Pochi anni dopo alla Melisa si affiancò la Hélicon, società finanziaria fondata dalla Mondadori sempre a Lugano il 6 dicembre 1943 con scopo di salvaguardarne gli interessi durante le difficoltà della guerra. La Melisa ebbe in quegli anni un importante ruolo di mediatrice tra l’Italia e la Svizzera nel campo della cultura e della politica culturale: fu proprio a essa, ad esempio, che tra gennaio e febbraio 1941 Giovanni Ferretti si rivolse per ottenere presso le autorità doganali svizzere la sospensione del sequestro alla frontiera di “Archivio storico della Svizzera italiana”, l’organo del Centro studi per la Svizzera italiana presso la Reale Accademia d’Italia (1941-1943). La Melisa e la Hélicon furono inoltre fondamentali nel fornire le garanzie finanziarie necessarie per l’esilio a Lugano di Arnoldo Mondadori dall’11 novembre 1943 al 29 aprile 1945.

Pubblicazioni svizzere

Oltre che ampliare la propria attività in Svizzera, la Mondadori fu attenta anche nella diffusione di testi svizzeri in Italia. A partire dagli anni Venti pubblicò diverse opere di Francesco Chiesa (il quale nel 1928 aveva vinto il “Premio Mondadori” per la sezione romanzo), mentre nel 1939 uscì Presento il mio Ticino di Giuseppe Zoppi, e dal 1939 al 1943 diede alle stampe i quattro volumi della Antologia della letteratura italiana ad uso degli stranieri dello stesso Zoppi. Quest’ultimo era in questi anni il principale referente culturale della Mondadori in Svizzera: ne recensiva le uscite su varie testate (“Corriere del Ticino”, “Giornale del Popolo”, “Eco di Locarno”, “Neue Zurcher Zeitung”, “Journal de Génève”, almanacco della Büchergilde di Zurigo) e adottava testi di diversi autori Mondadori nei propri corsi di letteratura italiana contemporanea al Politecnico di Zurigo.

Meno fortunati furono invece i progetti di traduzione italiana di opere svizzere: le traduzioni di Jürg Jenatsch e di Die Versuchung des Pescara di Conrad Ferdinand Meyer furono concordate nel 1942 con Zoppi, ma a causa delle difficoltà belliche non furono portate avanti dalla Mondadori, tanto che Zoppi si rivolse infine a Hoepli che le pubblicò rispettivamente nel 1949 e nel 1953. Di Meyer Mondadori pubblicò poi solo nel 1965 Il paggio di Gustavo Adolfo e altri racconti, nella traduzione di Giuliana Noseda e Ursula Schnabel. Sorte simile toccò ai racconti di Gottfried Keller, la cui traduzione, concordata nel 1942 con Lavinia Mazzucchetti (autrice del recente Die Schweiz und Italien, Einsiedeln, Benziger, 1941), vide la luce solo nel 1947, sempre per Hoepli. Sia Meyer sia Keller, come si evince dalle relative carte custodite presso la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, sarebbero dovuti rientrare nella nuova serie (mai avviata) della “Biblioteca Romantica”.

Nel dopoguerra la Mondadori dedicò alcune pubblicazioni alle vicende dei rifugiati italiani in Svizzera nel biennio 1943-1945, tra cui il volume autobiografico Il campo di Guido Lopez (1948, vincitore del Premio Bagutta) e l’articolo Il cammino della speranza, sempre di Lopez, pubblicato sul settimanale “Epoca” il 20 settembre 1953.

Bibliografia

  1. Arnoldo Mondadori e il Ticino. Scheda per una storia dell’editoria novecentesca nella Svizzera italiana, in “Fogli”, 27, 2006, pp. 1-11.
  2. Vito Salierno, Arnoldo Mondadori in Svizzera (1943-1945), in Spiriti liberi in Svizzera: la presenza di fuoriusciti italiani nella Confederazione negli anni del fascismo e del nazismo (1922-1945), a cura di Raffaella Castagnola, Fabrizio Panzera e Massimiliano Spiga, Firenze, Cesati, 2006.
  3. Ernesto Decleva, Arnoldo Mondadori, Torino, UTET, 1993.
  4. Mimma Mondadori, Una tipografia in Paradiso, Milano, Mondadori, 1985.
  5. Cristina Mondadori, Le mie famiglie, Milano, Bompiani, 2004.
  6. Flavio Soldini, Tre inediti di Arnoldo Mondadori sulla fuga in Svizzera, in “Nuova Antologia”, aprile-giugno 1990, pp. 304-15.

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