La gita a Chiasso

Trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)

Giovanni Rodio

Nato a Brindisi il 24 gennaio del 1888, nel 1898 all’età di dieci anni si trasferisce a Zurigo assieme ai genitori e ai fratelli. Nel 1910 si laurea in ingegneria presso il Politecnico Federale della stessa città. Lavora alla costruzione di impianti idroelettrici per diverse ditte sia in Svizzera che all’estero. Nel 1916 è chiamato alle armi come ufficiale dell’esercito italiano nelle truppe del genio.

Nel febbraio del 1921 fonda a Milano, insieme a Carlo Kieser, l’impresa di costruzioni Giovanni Rodio & C, la quale fin da subito si pone come società che intende applicare all’ingegneria civile una nuova scienza geotecnica, il cui padre, Karl Terzaghi, è in stretto contatto con i due soci. Sull’argomento pubblica, nel 1922, un saggio intitolato Grandi impianti idroelettrici in Svizzera. La sua impresa di costruzioni

fin da subito esegue lavori di sondaggio e iniezione per sbarramenti, dighe e impianti idroelettrici in Italia e all’estero, soprattutto in Africa. Si tratta di lavori di grande importanza che pongono l’impresa come società all’avanguardia nel suo settore operativo, al punto che i suoi procedimenti di lavoro vengono chiamati Procédés Rodio ben presto esportati in molti paesi (Francia, Portogallo, spagna, Egitto, Turchia). Nel 1935, gli studi dell’impresa nel campo delle fondazioni difficili portarono al brevetto Rodio-Dehottay per il congelamento del terreno mediante anidride carbonica, un procedimento installato per la prima volta a Roma nel 1937, per permettere la realizzazione degli scavi necessari al recupero dell’Ara Pacis. Il successo del settore della ricerca, la realizzazione di numerosi e importanti lavori, il continuo aumento di assegnazioni di impianti porta ad una importante espansione dell’attività in Italia e all’estero attraverso l’apertura di numerose filiali.

Centro per la cultura d’impresa: censimento descrittivo degli archivi d’impresa della Lombardia

La Rodio Geotechnik AG, con sede a Urdorf (ZH), è oggi parte del Gruppo Terratest.

Nel 1935 Rodio trasferisce la propria residenza nuovamente in Svizzera. Nel 1937 l’Università di Losanna gli conferisce il dottorato honoris causa per i suoi meriti nel campo delle scienze applicate. Nel 1940 Rodio fonda a Zurigo la sezione del libro italiano nella Libreria «zum Elsässer», nell’intenzione di diffondere il libro italiano in Svizzera. Entra così in stretto contatto con importanti personaggi dell’editoria italiana come Luigi Rusca, e con gli ambienti istituzionali italiani e accademici zurighesi attivi sul fronte delle relazioni culturali italo-svizzere. Nel 1940 divenne membro del Consiglio direttivo dell’Associazione svizzera per i rapporti economici e culturali con l’Italia.

Dopo la guerra Rodio riprese a pieno regime i lavori nel campo delle costruzioni geotecniche espandendo la propria attività imprenditoriale in Sudamerica (Argentina, Brasile, Perù, Venezuela) e succesivamente nel Congo, in India e in Pakistan.

Rodio morì il 10 ottobre del 1957 all’età di 69 anni.


Riferimenti bibliografici:

  • G. E. Blatter, Giovanni Rodio, in «Schweizerische Bauzeitung», Jg. 75, n. 48, 30. November 1957, pp. 763-764 .


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