La gita a Chiasso

Trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)

La Libreria «Zum Elsässer» e il «Libro italiano»

Persone: Giovanni Rodio, Attilio Tamaro, Bruno Gemelli, Alessandro Pavolini, Luciano de Feo, Martha Amrein, Luigi Rusca.
Luoghi: Zurigo
Archivi: Fondo Martha Amrein, Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino (AARDT) Massagno, Fondo privato Martha Amrein (Zurigo), Stadtarchiv Zürich.


Nel 1940 Giovanni Rodio fondò un centro della diffusione del libro e della cultura italiana in Svizzera in seno alla libreria zurighese Zum Elsässer: nacque in questo modo la sezione “Il libro italiano”. L’intento iniziale dell’imprenditore era di rivolgersi a un pubblico italofono di studiosi e studiose dell’Università e del Politecnico di Zurigo, per offrire loro la possibilità di consultare i libri tecnici e scientifici in italiano. Tuttavia con l’avanzare della guerra Rodio venne spinto ad aprire il proprio mercato a generi letterari più commerciali, come ad esempio i romanzi gialli dell’editore Mondadori. L’iniziativa di Rodio voleva rimediare all’assenza dal mercato svizzero tedesco del libro italiano, che, come quello francese e inglese, nei primi mesi dall’inizio della guerra era difficilmente reperibile.

La casa della libreria «Zum Elsässer» al Limmatquai 18

L’Origine dell’iniziativa “Il libro italiano”

Le prime lettere che testimoniano il desiderio di Giovanni Rodio di contribuire in maniera incisiva alla diffusione del libro italiano in Svizzera, risalgono all’estate e all’autunno del 1940: l’ingegnere prese contatto con i consolati italiani in Svizzera, con il Ministro Attilio Tamaro a Berna e con alcuni segretari del fascio, pubblicizzando la vendita nella libreria Zum Elsässer del volume Che cosa vuole l’Italia di Virginio Gayda (Edizioni de “Il giornale d’Italia, 1940). Al console Bruno Gemelli e al Ministro Tamaro chiese di prenotare una decina di copie da distribuire agli italiani in Svizzera e agli svizzeri interessati a questioni italiane.

Volantino pubblicitario della Libreria «zum Elsässer»

Nella corrispondenza del mese di settembre 1940 Rodio annunciò ai consolati italiani il desiderio di creare un centro del libro italiano a Zurigo (come quello per il libro tedesco a Olten), che avesse in deposito la produzione più interessante degli editori italiani e che potesse rifornire le maggiori librerie svizzere, tra cui anche la stessa Zum Elsässer. Rodio, che aveva a disposizione alcuni locali utilizzabili per tale scopo nella propria libreria, dichiarò l’intenzione di coprire le spese per la fondazione del centro e di voler assumere uno specialista qualificato per la diffusione del libro italiano al nord delle alpi. In cerca dell’appoggio morale da parte del ministero della cultura italiano il 5 settembre 1940 scrisse ad Alessandro Pavolini, che qualche mese prima visitò Zurigo e la libreria “um Elsässer in occasione della conferenza tenuta da Volpi in collaborazione con l’ASRI (Associazione svizzera per i Rapporti culturali ed economici con l’Italia).


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