La gita a Chiasso

Trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)

La Libreria «Zum Elsässer» e il «Libro italiano»

Il biennio 1945-1946

Il 1945 fu un anno difficile per la libreria Zum Elsässer: i legami tra Rodio e i gli esponenti del partito fascista Pavolini e de Feo furono la ragione principale per cui gli alleati misero la libreria nella propria lista nera. Amrein, spinta dalle crescenti tensioni politiche, decise di interrompere i rapporti con le case editrici italiane e di mantenere solamente i contatti con l’editore Hoepli: la scelta della donna, che dimostrava una presa di posizione fortemente elvetista, insieme all’intervento dei professori Theophil Spoerri, Jakob Jud e Reto Bezzola in difesa dell’importante contributo culturale del “Libro italiano” (), salvarono le sorti della libreria. Tuttavia qualche mese più tardi, nel 1946, Amrein insieme alle collaboratrici Annie Bally, Nelda Lauchenauer e Balilla Calzolari, lasciarono i propri incarichi presso Zum Elsässer e insieme fondarono la libreria “Romanica”.


 

Riferimenti bibliografici

  • Coulin Monique, Martha Amrein-Widmer „Vagando per i passaggi dell’anima mia“, tesi di laurea, Università di Zurigo
  • Crivelli Tatiana, The Ladies of the Romanica, in AA.VV., Intellectual amncipation: Swiss Women and Education, a c. di Joy Charnley e Malcom Pender, s. Occasional Papers in Swiss Studies, vol. IV, Bern, Peter Lang, 2001, pp. 51-63.

Next Post

Previous Post

© 2024 La gita a Chiasso

Ein Forschungsprojekt des Romanischen Seminars der Universität Zürich