La gita a Chiasso

Trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)

La Libreria «Zum Elsässer» e il «Libro italiano»

Qualche mese più tardi, nella lettera al giornalista Luciano de Feo del 11 gennaio 1941, Rodio dichiarò di aver istituito nella libreria Zum Elsässer la sezione del “Libro italiano”, la cui direzione era affidata a Martha Amrein, italianista laureata all’Università di Zurigo, che, data la propria nazionalità svizzera, era in grado di “penetrare nell’elemento locale” (Rodo a de Feo, 11 gennaio 1941) e svolgere dunque il lavoro di mediatrice tra i clienti zurighesi e la letteratura italiana. Amrein assunse due collaboratrici, Nelda Lauchenauer e Annie Bally, che come lei avevano studiato romanistica a Zurigo, e un collaboratore, il poeta autodidatta Balilla Calzolari: sotto la direzione di Amrein “Il libro italiano” divenne un centro culturale di grande importanza per gli studi di romanistica a Zurigo, e venne elogiato dai professori Theophil Spoerri, Jakob Jud e Reto Bezzola per l’importanza che ebbe per lo studio della letteratura e della lingua italiana all’università ().

Invito della Libreria «zum Elsässer», 14  febbraio 1941

Le lettere di Rodio a Gemelli del 8 settembre 1941 e a Pavolini del 14 ottobre 1941 testimoniano un primo bilancio del “Libro italiano”: le vendite effettuate fino ad allora superarono i 20’000 CHF, il numero dei clienti svizzero-tedeschi acquisiti furono più di 500, mentre i clienti di nazionalità italiana o svizzera italiana non arrivarono a 50: i numeri resero evidente la necessità di continuare a estendere le vendite alla clientela germanofona. Rodio si dichiarò soddisfatto dei risultati morali dell’iniziativa, nonostante i conti finanziari mostrassero un deficit di 5000 CHF. Ai due consoli chiese inoltre di intercedere presso la casa editrice “La libreria dello Stato”, restia a concedere in deposito al centro zurighese le proprie pubblicazioni: il desiderio di Rodio era di ottenere in particolare delle copie dell’Enciclopedia Treccani, siccome «lo svizzero, se non vede e non tocca, difficilmente compera».

I rapporti con Rusca e la Melisa

Nel 1938 il direttore generale della Mondadori Luigi Rusca dimostrò uno spiccato interesse nei confronti della libreria Zum Elsässer, ancor prima che Rodio aprisse la sezione di letteratura in lingua italiana: infatti in una lettera del 22 ottobre 1938 pregò invano Lorenzo Montano di convincere Rodio ad appoggiare la nascente libreria Melisa di Lugano. Quasi due anni più tardi, il 19 settembre 1940, quando la Melisa era diventata una società ben avviata, Rusca scrisse personalmente a Rodio, informando il libraio zurighese delle intenzioni della società luganese di occupare due uffici della E.N.I.T. a Ginevra e a Zurigo per fare della “propaganda libraria” in Svizzera, adibendo una vetrina a mostra permanente delle migliori novità editoriali italiane. Nella vetrina zurighese, situata lungo la Bahnhofstrasse, Rusca propose di porre un cartello che potesse rimandare la clientela interessata a Zum Elsässer. Dallo scambio epistolario tra i due imprenditori italiani emerge che Rodio accettò l’iniziativa, ottenendo una notevole pubblicità da parte di Rusca e della E.N.I.T.; in cambio, tuttavia, dovette impegnarsi nella vendita dei libri provenienti dalla Melisa luganese.

Sempre nel mese di settembre del 1940 Rusca scrisse una seconda lettera a Rodio (), esprimendo alcune preoccupazioni riguardo ai progetti di quest’ultimo per la sezione del “libro italiano” della Zum Elsässer. La critica principale di Rusca riguarda la linea commerciale adottata Rodio, il quale fino ad allora ebbe in commercio soltanto libri dal carattere scientifico, indirizzati a un pubblico specializzato di studiosi dell’università e del politecnico. Rusca dichiarò che per incrementare le vendite sarebbe stato necessario rivolgersi a un pubblico più vasto, senza discriminare classi di lettori e di gusti. I toni della lettera sono chiari: se Rodio non avesse aperto le proprie vendite anche alla letteratura d’intrattenimento, Rusca avrebbe rinunciato alla collaborazione esclusiva con Zum Elsässer.


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