La gita a Chiasso

Trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)

Lavinia Mazzucchetti

Lavinia Mazzucchetti fu un’intellettuale italiana molto attiva nella promozione degli scambi culturali tra l’Italia e l’Europa germanofona. Fu docente universitario, curatrice, traduttrice, critica . Tradusse in italiano lavori di diversi autori tedeschi, tra cui l’opera omnia di Thomas Mann (Mondadori, 1949-1963) e di Goethe (Sansoni, 1944-1951). Scriveva su diverse riviste della Svizzera italiana, e collaborò lungamente con giornali zurighesi. Dal 1945 fu sposata con Waldemar Jollos (1886-1953), intellettuale di origina russa residente a Zurigo, dove Mazzucchetti si recava frequentemente.

«Die Schweiz und Italien» (1941)

Die Schweiz und Italien: Kulturbeziehungen aus zwei Jahrhunderten uscì per l’editore Benziger di Einsiedeln nel 1941. Il volume, scritto con la studentessa svizzera Adelaide Lohner trasferitasi a Milano per studiare con Mazzucchetti,1 affronta il tema dei rapporti culturali tra Svizzera e Italia attraverso una serie di casi studio che toccano diverse tematiche (storia, letteratura, costume, etc.) e personalità storiche. L’anno successivo Mazzucchetti e Lohner allestirono un’edizione italiana per Hoepli, che dovettero però modificare secondo le direttive del MINCULPOP. L’Italia e la Svizzera: relazioni culturali nel settecento e nell’ottocento uscì nel 1943.

La traduzione dei racconti di Gottfried Keller

Nel 1947 uscì presso Hoepli la traduzione dei racconti di Gottfried Keller. I due volumi comprendono Gente di Seldwyla e Novelle zurighesi nella traduzione di Mazzuchetti e Sette leggende nella traduzione di Erminio Pocar. La storia editoriale dell’opera fu particolarmente laboriosa: il progetto era partito nel 1942 presso la Mondadori, che aveva però poi ritirato la proposta l’anno successivo. È possibile quindi che fu Mazzucchetti stessa poi a proporre l’opera a Hoepli, con cui aveva da poco pubblicato L’Italia e la Svizzera (1943). L’accordo era già preso nel 1945, come emerge da una lettera (11 gennaio 1945) di Erminio Pocar a Giuseppe Zoppi in cui si informava che Mazzucchetti avrebbe da lì a poco pubblicato Keller con Hoepli.

Nel 1942 emerse infatti nella segreteria editoriale della Mondadori l’eventualità di pubblicare i racconti di Gottfried Keller nella collana “Romantica”, con la traduzione di Mazzucchetti. La proposta venne probabilmente da Luigi Rusca, direttore generale della Mondadori. In una lettera del 3 maggio 1943, tuttavia, Arnoldo Mondadori informò Mazzucchetti della decisione di sospendere il progetto, non ancora iniziato, a causa di generiche ragioni editoriali. La risposta di Mazzucchetti (s. d., ma scritta tra il 3 e il 12 maggio 1943) rivela inquietudine e spavento: oltre a difficoltà finanziarie e a pretese su un contratto provvisorio, Mazzucchetti ricordava a Mondadori che per la futura traduzione la Fondazione Pro Helvetia (anche grazie all’amicizia con Giuseppe Zoppi) le avrebbe conferito un “premio di benemerenza” di 1500 franchi, che sarebbero quindi stati detratti dal compenso dovutole da Mondadori. In questo modo, la Mondadori avrebbe risparmiato circa un terzo delle spese. Inoltre, tale pubblicazione era già stata salutata come meritoria da diversi giornali e riviste svizzeri. Keller insomma, concludeva Mazzucchetti, “sarebbe proprio l’ultimo volume tedesco a cui rinunciare!” (enfasi nell’originale), e invitava a Mondadori a farsi un’idea della sua importanza sfogliando il da poco pubblicato L’Italia e la Svizzera (Hoepli, 1943). La risposta di Mondadori (12 maggio 1943) confermò tuttavia la decisione di non pubblicare Keller.

Il giorno successivo, Alberto Mondadori informò Luigi Rusca di tale decisione, definendo Keller sostanzialmente uno “stilista” dai scarsi contenuti e di difficile traduzione. Dalla lettera emerge, inoltre, che Mondadori nutriva forti riserve sulle capacità di traduttrice di Mazzucchetti. Rusca espresse il suo disaccordo in una lettera del 17 maggio 1943, dove definiva Keller un classico che non poteva mancare dalla collezione, rimandando la questione della traduzione a un secondo momento. Mondadori decise quindi di congelare la questione (5 giugno 1943), proponendo di riparlarne in futuro.

In un successivo scambio di lettere (8 luglio, 3 settembre, 7 settembre, 25 settembre, 11 ottobre 1943) Alberto Mondadori propose a Mazzucchetti la traduzione di Marion Lebt di Vicki Baum (pubblicato poi nel 1947) in sostituzione di Keller, e informò che l’intera collana “Romantica” era stata sospesa a causa della penuria di carta e di mezzi causata dai recenti bombardamenti agli stabilimenti Mondadori (nella collana sarebbe dovuto rientrare anche il Meyer di Zoppi). Emerge inoltre che durante un incontro ad Arona il 10 agosto 1943 Mazzucchetti aveva consegnato a Mondadori la traduzione di una novella di Keller, per cui venne pagata: difficile tuttavia stabilire di quale novella si tratti e se fu poi pubblicata. Mazzucchetti propose quindi, probabilmente, i racconti di Keller a Hoepli, che li pubblicò nel 1947.

La “Italienische Reihe” della “Artemis-Bibiothek”

Tra il 1944 e il 1948 Mazzucchetti curò la serie italiana della collana “Artemis-Bibliothek”, della casa editrice Artemis. La collana aveva lo scopo di presentare al pubblico svizzero-tedesco una selezioni di classici della letteratura mondiale, organizzati in quattro serie: russa, americana, spagnola, italiana. Nonostante i propositi iniziali di Mazzucchetti, tuttavia, dei venti volumi previsti inizialmente ne uscirono solo due.

Conferenze

Mazzucchetti tenne diverse conferenze in Svizzera e in Italia su temi culturali e autori soprattutto italiani e dell’Europa germanofona.

Il 22 febbraio 1949 su invito della Società Dante Alighieri di Zurigo Mazzucchetti tenne una conferenza all’Università, dal titolo Incontro con i miei contemporanei. Nella conferenza Mazzucchetti rievocò i propri incontri con le maggiori personalità dell’epoca (tra cui Hauptmann, Zweig, Nannsen, Mann), e tracciò un breve profilo personale di alcuni intellettuali italiani contemporanei (Verdi, d’Annunzio, Benelli). La conferenza fu recensita su “Neue Zürcher Zeitung” e su “Il dovere”. Fu forse ripetuta al Lyceum Club di Lugano con il titolo Care ombre del passato e celebri amici presenti: Renato Simoni, Sabatino Lopez, Gerard Hauptmann, Hesse, come emerge da alcuni ritagli di giornale conservati nel Fondo Mazzucchetti presso la Fondazione Mondadori, i quali tuttavia non ne riportano la data.

Nell’aprile dello stesso anno Mazzucchetti fu poi invitata da Giuseppe Zoppi a tenere quattro conferenze in Ticino (a Locarno il 25, a Biasca il 26, a Faido il 27, ad Airolo il 28). Nella lettera di invito del 16 aprile 1949 Zoppi propone il compenso di 70 franchi a conferenza.

Il 13 maggio 1956 Mazzucchetti partecipò come ospite di riguardo al convegno Letteratura e medicina nei rapporti tra Italia e Svizzera, organizzato dalla rivista medica “Il giardino di Esculapio” presso l’Istituto Svizzero di Roma. Ne fu poi pubblicato un resoconto in un opuscolo di 8 pagine che raccoglieva le recensioni apparse su “Orizzonte medico”, “Minerva medica” e l’“Osservatore romano”. Le recensioni ripercorrono il discorso di Mazzucchetti, che si soffermò sull’impegno umanitario e spirituale della Svizzera attraverso le sue più importanti figure mediche: Paracelso, Vadian, Gessner, Platter, Rousseaeu, Zimmermann, Tapeler, Haller (di cui Mazzucchetti lesse anche alcune poesie), Bernouilli, de Saussure, Dunant.

In una lettera ad Arnoldo Mondadori del 16 agosto 1955, tra i vari argomenti Mazzucchetti comunica di aver da poco fatto un breve saluto alla Televisione di Zurigo, dove ha parlato di un film da poco girato sulla vita di Thomas Mann. Dalle ricerche negli archivi della SRF non è stato possibile recuperare tale documento.


Bibliografia di riferimento

  • Lavinia Mazzucchetti, Impegno civile e mediazione cultura nell’Europa del Novecento, a cura di Anna Antonello e Michele Sisto, Roma, Istituto di Studi Germanici, 2017.
  • Come il cavaliere sul lago di Costanza“. Lavinia Mazzucchetti e la cultura tedesca in Italia, a cura di Anna Antonello, Milano, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 2015.

  1. Fu la stessa Lohner, in un articolo intitolato Amicizia italo-svizzera apparso su “Neue Zürcher Zeitung” l’8 luglio 1959, a ripercorrere la propria relazione professionale e personale con Mazzucchetti. Lohner ne ricorda gli inizi, quando da giovane studentessa svizzera era giunta a Milano per studiare con lei; e ripercorre poi il successivo lavoro per la stesura di Die Schweiz un Italien. Lohner traccia poi un profilo intellettuale e morale di Mazzucchetti, menzionando le sue traduzioni di Keller e il suo spirito autenticamente transnazionale

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