La gita a Chiasso

Trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)

Elsa Nerina Baragiola

Nata nel 1881 a Strasburgo Elsa Nerina Baragiola si trasferì nel 1889 a Padova, presso la cui Università insegnava il padre, Aristide Baragiola. La madre di Elsa Nerina, Augusta Breidenstein, era figlia del direttore della scuola media di Grenchen, presso la quale Aristide aveva insegnato dal 1872 al 1873. Agli inizi del secolo Elsa Nerina Baragiola si stabilì a Zurigo, dove insegnò lingua e letteratura italiana presso la Höhere Töchterschule (dal 1902 al 1939) e l’Università di Zurigo (dove tenne dei corsi per un periodo di tempo non continuato dal 1918 al 1928). Accanto all’insegnamento svolse un’intensa attività pubblicistica, in particolare per la «Neue Zürcher Zeitung», con numerosi scritti di argomento letterario. Fu, nella prima metà del Novecento, una delle figure di riferimento nel quadro della mediazione culturale tra la Svizzera tedesca, la Svizzera italiana e l’Italia.

Elsa Nerina Baragiola in una foto del 1903

I rapporti epistolari

Come è emerso dalle nostre ricerche, le carte di Elsa Nerina Baragiola sono state distrutte dopo la sua morte per esplicita volontà dell’autrice. Attraverso lo spoglio di vari fondi archivistici terzi è stato tuttavia possibile ricostruire la fitta rete dei rapporti espistolari che Baragiola intrattenne con numerosi scrittori e scrittrici sia italiani (tra cui Bonaventura Tecchi, Eugenio Montale, Ada Negri e Diego Valeri) che ticinesi (Francesco Chiesa, Piero e Giovanni Bianconi, Elena Bonzanigo e Valerio Abbondio).
Le tematiche affrontate negli scambi epistolari variano da argomenti di carattere personale, a suggerimenti critico-letterari. Esemplari sono in tal senso le lettere inviate da Baragiola a Francesco Chiesa, conservate presso l’Archivio Prezzolini di Lugano.
Non meno significativi furono i rapporti di Baragiola con figure della comunicazione mediatica tra cui si segnalano in particolare Alice Vollenweider e Werner Weber (redattori culturali della NZZ), Jakob Job (direttore di Radio Zürich) e Guido Calgari (Radio Monteceneri).

L’attività giornalistica

Il corpus degli scritti giornalistici di Baragiola comprende oltre 150 articoli pubblicati a partire dal 1909 sulla NZZ e su altri periodici e riviste svizzero-tedeschi. 1.
La scrittura giornalistica di Baragiola riflette l’intimità del rapporto che essa intrattenne con le autrici e gli autori studiati. Le opere vengono presentate al pubblico in chiave fortemente impressionistica esaltando la dimensione estetica del testo, che spesso è definita tramite un giudizio personale e soggettivo. L’analisi è incentrata in maniera preponderante sullo stile e la lettura che ne risulta rispecchia pienamente le note critico-letterarie espresse negli scambi epistolari.
Oltre ai molti scritti sugli autori italiani più noti, un terzo del corpus è dedicato a scrittrici e scrittori della Svizzera italiana, di cui Baragiola legge e commenta puntualmente le nuove uscite.

L’attività editoriale

Un ulteriore aspetto della mediazione culturale di Baragiola si riscontra nella curatela di diverse antologie di poesie e di testi narrativi italofoni ad uso scolastico. In collaborazione con la collega della Töchterschule Margherita Pizzo compilò, a partire dal 1921, cinque raccolte che riflettono il programma scolastico del ginnasio femminile. La più importante è Solicello, una raccolta di poeti e poetesse “post-carducciani” edita in cinque diverse versioni che rappresentano il canone poetico promosso da Baragiola. Le cinque edizioni accolgono di volta in volta autrici e autori nuovi, sia esordienti che veterani, adatti alle esigenze dell’insegnamento dell’italiano come lingua straniera.
Le antologie vennero pubblicate presso l’editore Orell Füssli (nella collana Raccolta di Letture Italiane) e sono caratterizzate dal formato tascabile e dall’assenza di introduzioni e note ai testi. Le curatrici sostennero la necessità che i giovani lettori si potessero accostare ai testi senza essere influenzati da una voce esterna.

Negli anni Cinquanta Baragiola collaborò inoltre con la casa editrice milanese Scheiwiller, dove nella collana «All’Insegna del Pesce d’Oro» pubblicò Diciotto poesie ticinesi di Giovanni Bianconi (1951) e Alla gioia fuggitiva di Francesco Chiesa (1953).

Dottorato honoris causa presso l’Università di Zurigo

In occasione del suo cinquantesimo compleanno l’Università di Zurigo conferì a Baragiola nel 1931 un dottorato honoris causa “wegen der hervorragenden Verdienste um die förderung der italienischen Studien in Zürich” (cfr. Beantragung des Doktortitels für Elsa Nerina Baragiola, 22 aprile 1931 ).


  1. Schweizerische Monatshefte, Schweizerische Lehrerinnenzeitung, Schweizerisches Frauenblatt, Schweizerische Bücherzeitung, Landbote Winterthur, Die Schweiz, Bücherblatt, Gymnasium Helveticum, Schweizer Rundschau, Die Schweiz, Schweizerische Pedagogische Zeitschrift

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