La gita a Chiasso

Trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)

Giuseppe Zoppi

Giuseppe Zoppi (Broglio 1896 – Locarno-Monti 1952) fu uno dei principali mediatori culturali tra l’Italia, la Svizzera italiana e Zurigo negli anni 1920-1952. La sua attività fu prevalentemente volta alla diffusione della cultura italiana e del libro italiano in Svizzera. Fu Professore di Letteratura Italiana presso il Politecnico Federale di Zurigo (1931-1952) e, dal 1937 al 1950, Vicepresidente, poi Presidente, della Associazione svizzera per le relazioni culturali ed economiche con l’Italia a Zurigo (ASRI). Studioso, critico, direttore di collana, curatore e traduttore per case editrici italiane e svizzere, poeta e romanziere, l’attività di Zoppi fu profondamente improntata all’ideologia dell’elvetismo e organica alla politica culturale della cosiddetta “Difesa spirituale del Paese”.

Attività editoriale

L’attività editoriale di Zoppi si articola in diverse direzioni. Tra le maggiori iniziative vi è sicuramente da segnalare la collana “Montagna” che egli diresse e fondò dal 1931 al 1949 per la casa editrice milanese L’Eroica di Ettore Cozzani (1884-1971).1

Ma la collaborazione più interessante riguarda certamente quella con la casa editrice Mondadori che risale alla metà degli anni Trenta. Nel 1939 Zoppi aveva pubblicato presso la casa editrice milanese Presento il mio Ticino che la Mondadori, nel 1940, propose per il Premio Viareggio.2. Allo stesso anno risale inoltre la pubblicazione del primo volume dell’Antologia della letteratura italiana ad uso degli stranieri (1939-1943). Come emerge dalle lettere con Arnoldo e Alberto Mondadori, Zoppi propose inoltre due traduzioni di Conrad Ferdinand Meyer, rispettivamente Jürg Jenatsch e Die Versuchung des Pescara. Il progetto era stato avviato nel 1942 ed era in parte finanziato dalla Pro Helvetia, che aveva messo a disposizione CHF 1500 per il compenso di Zoppi (). Le traduzioni sarebbero dovute rientrare nella nuova serie (mai avviata) della “Biblioteca Romantica” (che avrebbe anche dovuto contenere le novelle di Gottfried Keller nella traduzione di Lavinia Mazzucchetti). La traduzione era pronta nel 1947, tuttavia a causa delle crescenti difficoltà economiche del dopoguerra Mondadori decise di abbandonare l’allestimento della collana, e rifiutò la successiva richiesta di Zoppi di inserire le traduzioni nella collana “Biblioteca moderna” (la quale offriva testi di alto livello culturale e buon aspetto editoriale a prezzi popolari), per ragioni di omogeneità con gli altri titoli.3. Zoppi propose dunque le traduzioni a Rizzoli dove furono pubblicate rispettivamente nel 1949 e 1953.

Da segnalare infine che dal 1946 al 1951 Zoppi collaborò con la collana “Bibliothek der Weltliteratur” della casa editrice Manesse di Zurigo, curando la pubblicazione di cinque traduzioni di testi italiani.4.

Divulgazione della cultura italiana in svizzera

Oltre al lavoro editoriale Zoppi svolse nell’arco di tutta la sua vita un’intensa attività di divulgazione della cultura italiana in Svizzera, in primo luogo tramite la sua attività di docente presso il Politecnico federale di Zurigo, ma anche attraverso il suo impegno nell’ASRI e ad un’intensa attività pubblicistica volta in primo luogo a promuovere la diffusione del libro italiano in Svizzera. 5 .

Nella propria attività di insegnamento Zoppi incentrò i suoi corsi al Politecnico in primo luogo sulla letteratura italiana contemporanea (tra cui un ciclo di lezioni su Enrico Pea, Ada Negri, Aldo Bizzarri e Grazia Deledda nell’autunno 1947, e un corso su Pirandello e Deledda l’anno successivo. Essi erano perlopiù basati su uscite recenti della Mondadori, tanto da generare un continuo flusso di titoli da Milano. Zoppi organizzò anche corsi di letteratura italiana in Ticino, tra cui un Corso estivo di lingua e letteratura italiana a Locarno (luglio-agosto 1947) dal titolo Libri italiani d’oggi, basato su Oltre di Ada Negri, Lisetta di Enrico Pea e Sicilia, terra di dolore di Giuseppe Garretto. Nel novembre 1948 in un circolo culturale di Lucerna replicò inoltre il corso su Deledda e Pirandello del Politecnico ().

In qualità di Vicepresidente (1938-1946) e poi di Presidente dell’Associazione svizzera per le relazioni culturali ed economiche con l’Italia (1946-1950), nonché di Presidente della Federazione dei Circoli di Cultura del Canton Ticino (1942-1951) Zoppi invitò in Svizzera diversi autori per conferenze e letture, tra cui alcuni dei maggiori scrittori viventi come ad esempio Ungaretti.


  1. Nel 1928 Zoppi curò l’edizione del libro di poesie Fiori de montagna: versi dialettali (Riva del Garda: Bottega d’arte del Benaco, 1928) di Giacomo Floriani. Nella prefazione Zoppi indica nella poesia montana uno dei nodi culturali comuni tra Svizzera e Italia (→).
  2. Come emerge dal carteggio tra Zoppi e Alberto Mondadori Zoppi respinse tuttavia la candidatura poiché impossibilitato in quanto cittadino svizzero a iscriversi al PNF e al Sindacato Autori e Scrittori (). Mondadori ristampò l’opera nel 1941 rinviando costantemente le successive richieste di ristampa di Zoppi, che nel dicembre 1947 decise quindi di ristamparlo con l’Istituto Editoriale Ticinese (Bellinzona, 1949). Mondadori rifiutò in quegli stessi anni anche altri due romanzi di Zoppi: il romanzo per ragazzi Fino alla luna (1943), ritenuto troppo ingenuo, e Dove nascono i fiumi (1947), pubblicato poi da Vallecchi nel 1949
  3. Di Meyer Mondadori pubblicherà più avanti solo Il paggio di Gustavo Adolfo e altri racconti, trad. di Giuliana Noseda e Ursula Schnabel (collana “Biblioteca degli anni verdi – nuova serie”, 1965)
  4. Die schönsten italienischen Novellen aus acht Jahrhunderten (1946); Vittorio Alfieri (Mein Leben, 1949); Alessandro Manzoni (Die Verlobten, 1950); Grazia Deledda (Schilf im Wind, 1951); Luigi Pirandello (Meisternovellen, 1951); Giacomo Floriani (Fiori de montagna)
  5. Zoppi scriveva regolarmente sui maggiori giornali ticinesi e collaborava spesso con testate svizzero-tedesche (“Neue Zurcher Zeitung” e l’almanacco della Büchergilde) e svizzero-francesi (“Journal de Génève”). I suoi articoli erano soprattutto volti a promuovere la diffusione del libro italiano in Svizzera: significative a questo proposito le molte recensioni di volumi editi da Mondadori, con cui Zoppi aveva una rapporto privilegiato. Si segnalano le recensioni a Malombra di Antonio Fogazzaro (aprile 1942, in “Illustrazione italiana”), a Prologhi viaggi favole di Vincenzo Cardarelli (in “Giornale del Popolo”, 29 gennaio 1947), al lancio della nuova collana “Medusa degli italiani” della Mondadori (in “Eco di Locarno”, 24 aprile 1947; e in “Popolo e libertà”, s.d.), e alla nuova edizione Mondadori delle Prose di Giovanni Pascoli a cura di Augusto Vicinelli (“Popolo e Libertà”, 17 luglio e 9 agosto 1947) ()

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