La gita a Chiasso

Trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)

Archivio Storico della Svizzera italiana (1941-1942)

Persone: Arrigo Solmi, Giovanni Ferretti
Enti: Centro Studi per la Svizzera italiana presso la Reale Accademia d’Italia (1941-1943)
Luoghi: Roma, Berna, Losanna, Ginevra, Zurigo, Lugano
Archivi: Archivio della Reale Accademia d’Italia presso l’Accademia dei Lincei di Roma, Archivio di Stato di Bellinzona

Fondata da Arrigo Solmi (allora Professore di Storia del diritto italiano all’Università di Pavia) nel 1926, “Archivio storico della Svizzera italiana” fu una tra le riviste più importanti nella promozione dei rapporti culturali tra Svizzera e Italia. In particolare, la rivista sosteneva la comune identità storica e culturale del Ticino e della Lombardia, attraverso vari studi storici e letterari (cfr. l’introduzione al primo numero ).

Dal 1 marzo 1941 la rivista divenne l’organo ufficiale del Centro Studi per la Svizzera italiana presso l’Accademia d’Italia (1941-1943), e fu pubblicata a cadenza trimestrale fino alla sua chiusura nel settembre 1942, a cause delle difficoltà belliche. Il Centro Studi, il cui scopo era favorire la reciproca collaborazione tra Svizzera e Italia, era presieduto dallo stesso Arrigo Solmi e diretto da Giovanni Ferretti, il quale nel 1941 successe a Carlo Guido Mor anche come direttore della rivista. Ciascun numero di “Archivio storico della Svizzera italiana” era costituto da alcuni articoli scientifici (da tre a cinque) a tema prevalentemente storico o letterario, alcune recensioni, e una sezione di cronache, notizie e segnalazioni di argomento italo-elvetico. Della produzione e distribuzione era incaricato l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI), diretto da Mario Visetti.

La difficile posizione politica del Centro Studi, a metà strada tra velati scopi irredentisti promossi dall’Accademia d’Italia e le intenzioni di Solmi e Ferretti di mantenere invece l’attività dell’ente su posizioni di esclusivo scambio accademico, ebbe nel biennio 1941-1942 ripercussioni anche su “Archivio storico della Svizzera italiana”, che dovette affrontare diversi ostacoli tra cui un sequestro alla dogana svizzera e il minacciato dimezzamento, poi scongiurato, delle uscite annuali (cfr. la scheda del Centro Studi per la Svizzera italiana). Specialmente nel suo ultimo anno di attività, la rivista si trovò in silenziosa competizione con “Svizzera italiana”, fondata a Lugano da Guido Calgari nel 1941 e attestata su posizioni elvetiste e antifasciste.

Lettori

La rivista era letta diffusamente tra gli studiosi di cultura svizzera e italiana. L’archivio del Centro Studi, conservato presso l’Accademia dei Lincei di Roma, conserva gli elenchi degli abbonati in Svizzera:

Basilea: “Basler Nachrichten”, Basler Zeitschrift für Gesch und Altertumskunde Staatsarchiv, Historische und antiquarische Gesellschaft Universitätsbibliothek, Arminio Janner, Edgar Bonjour.

Berna: Attilio Tamaro (Ministro d’Italia), Consiglieri Federali Enrico Celio e Jean-Marie Musy, “Berner Tagwasch”, Carlo Richelmy, Gottardo Madonna, Carlo Albisetti.

San Gallo: Reto Roedel, Scuola Commerciale.

Ginevra: Edmondo Chapuisat (Direttore del “Journal de Geneve”),
Georges Wagnière (ex Direttore del “Journal de Geneve” ed ex Ministro di Svizzera a Roma), Henri de ZieglerTommaso Castiglione (fondatore nel 1930 del Circolo di cultura italiana di Ginevra e libero docente presso l’Università di Ginevra dal 1934).

Losanna: Plinio BollaEligio PomettaCharles Gilliard, Biblioteca Cantonale, “Gazette de Lausanne”.

Canton Ticino: Francesco ChiesaCamillo Olgiati(fondatore del Partito liberale radicale democratico ticinese), Ugo TaraboriElena Bonzanigo, Emilio Rava (Presidente della Melisa), Eligio PomettaAlfonso Riva (fondatore della Lega nazionale ticinese, d’orientamento filofascista), Valerio Abbondio. La rivista giungeva anche a diversi enti e periodici, tra cui l’Archivio Cantonale di Bellinzona, la Biblioteca Cantonale di Lugano, “Il Dovere”, il “Corriere del Ticino”, “Gazzetta ticinese”, il “Giornale del Popolo”, la “Rivista Storica Ticinese”, l’“Educatore della Svizzera italiana”, il “Bollettino storico della Svizzera italiana”.


Testi di riferimento

  1. Carlo Guido Mor, L’Archivio storico della Svizzera italiana (1926-1942), in “Archivio storico ticinese”, 15, 1963, pp. 773-787.

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