La gita a Chiasso

Trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)

Giovanni Ferretti

 

 

Corrispondenti: Arrigo Solmi, Centro Studi per la Svizzera italiana, Francesco Chiesa, Felice Filippini, Luigi Rusca

Organizzazioni ed enti: Direttore del Centro Studi per la Svizzera italiana (1941-1943); Vicepresidente dell’Associazione italo-svizzera di cultura; Capo della Direzione Generale degli Scambi Culturali e delle Zone di Confine (1947-1955).

Collaborazioni editoriali: “Archivio storico della Svizzera italiana”, collana “Quaderni italo-svizzeri” (Cremonese e Istituto Editoriale Ticinese)

Luoghi: Como, Losanna, Roma

Opere: cfr. sotto

 

Vita

Storico del Risorgimento italiano e dei rapporti tra Italia e Svizzera nei decenni del Risorgimento (studi su Mazzini, esuli in Svizzera, Cavour, etc.). Di Torino (1885-1952) […] insegnò alle scuole medie fino alla prima guerra mondiale, alla quale partecipò come volontario. Presso il Comando Supremo ebbe l’incarico di organizzare le scuole nelle terre liberate, e ne diede relazione nel volume La scuola nelle terre redente (Firenze, 1923). Fu poi provveditore agli studi a Como e in altre città, fino a che, perseguitato per il suo antifascismo, si rifugiò in Svizzera, dove insegnò letteratura italiana (ne era libero docente, dal 1915) nell’Università di Losanna. Nell’agosto 1945 fu nominato direttore generale dell’Istruzione elementare, e al termine consigliere della Corte dei Conti. Lasciò importanti studi su Dante e sul Leopardi, e promosse attivamente i rapporti culturali tra Italia e Svizzera (da Giulio Salvadori, Lettere, a cura di Nello Vian, vol. II (1907-1928), p. 607). Per una biografia più approfondita cfr. la prefazione di Alberto M. Ghisalberti a G. Ferretti, Cavour e le annessioni nelle lettere di Abraham Tourte, Roma, Libreria dello Stato, 1953, pp. III-V (→).

Attività di mediatore culturale

Dal 1941 al 1944 fu Direttore del Centro Studi per la Svizzera italiana, per cui lavorò a diversi progetti volti al rafforzamento dei rapporti culturali tra Italia e Svizzera in quegli anni, tra cui 1) l’invio di volumi italiani a biblioteche e università svizzere, 2) il tentativo di coinvolgere personalità culturali svizzere nelle attività del Centro, e 3) la tentata istituzione di un sistema di prestito interarchivistico di documenti tra Italia e Svizzera, oltre all’organizzazione di conferenze alla sede della Reale Accademia d’Italia a Roma (per informazioni più specifiche sui singoli progetti cfr. la scheda del Centro Studi per la Svizzera italiana), e al suo personale lavoro di storico.

1) Tra il 1942 e il 1943 Ferretti scrisse a diversi enti culturali istituzionali e paraistituzionali italiani (tra cui l’Enciclopedia d’Italia, la Società Italiana per il Progresso delle Scienze, etc.) chiedendo di inviare volumi a biblioteche svizzere (soprattutto Berna, Lugano, Losanna, Coira, Friburgo) e dichiarando spesso il Centro disponibile a sostenere le spese di acquisto e invio. Tra questi libri, l’Enciclopedia italiana, la miscellanea Un secolo di progresso scientifico italiano 1837-1947, un corpus di testi giuridici fascisti, un corpus di testi del Professore di Ingegneria a Napoli Pericle Ferretti, e molti libri di pedagogia (→).

2) Nell’autunno 1941, poco dopo la costituzione del Centro, con il suo collaboratore da Zurigo Bruno Gemelli Ferretti tentò di coinvolgere nelle attività del Centro alcune personalità culturali zurighesi, tra cui Fritz Ernest, von Salis, Theophil Spoerri e Bezzola, i quali però rifiutarono poiché temevano che il Centro servisse in realtà interessi politici fascisti (→).

3) Da febbraio a ottobre 1942 in collaborazione con il Direttore della Biblioteca Federale di Berna Leon Kern Ferretti cercò di istituire un sistema di prestito interarchivistico tra Italia e Svizzera, attraverso cui studiosi svizzeri interessati a consultare documenti conservati in Archivi di Stato italiani potevano richiederne l’invio presso la propria biblioteca di appartenenza in Svizzera, e viceversa. A tal proposito, Arrigo Solmi (Presidente del Centro) scrisse ai Sovrintendenti di tutti gli archivi di Stato italiani domandando a ciascuno di approntare una lista dei documenti di argomento svizzero lì conservati, da pubblicare sulla rivista (da lui fondata) “Archivio storico della Svizzera italiana”, organo del Centro. Solmi suggerì a tutti avvalersi, per redigere la lista, dell’inventario di un non meglio precisato Congresso storico internazionale di Zurigo del 1938. Quasi tutti i Sovrintendenti risposero negativamente, dicendo che i documenti erano stati prelevati dalle autorità italiane per fini di sicurezza (→).

Nel dicembre 1940 Ferretti pubblicò sulla rivista “Primato” diretta da Giuseppe Bottai un articolo intitolato Europa in miniatura, che traccia un profilo politico e istituzionale della Svizzera e dei suoi rapporti con l’Italia.

Nel suo lavoro accademico di storico Ferretti pubblicò diverse opere sui rapporti culturali tra Svizzera e Italia, concernenti soprattutto gli anni del Risorgimento e l’ambiente ginevrino. Uscirono soprattutto su “Archivio storico della Svizzera italiana” e nella collana del Centro “Quaderni italo-svizzeri” (→):

  • La cultura italiana nel Cantone di Vaud, in “Romana”, III, 1939, pp. 417-29.
  • Il prestito mazziniano in Svizzera e l’espulsione di G. B. Varé, in “Archivio Storico della Svizzera Italiana”, XVI, n. 4, dicembre 1941. Testo sulla presenza e l’espatrio di patrioti italiani in Svizzera nel periodo mazziniano.
  • Italia e Svizzera nel 1848, Firenze, Le Monnier, 1946. Studio sui rapporti italo svizzeri negli anni pre-risorgimentali. Capitoli: 1) Un tentativo di alleanza tra la Svizzera e il Regno Sardo; 2) Primi echi del moto italiano – una sottoscrizione – Forniture d’armi; 3) I volontari; 4) L’assistenza ai profughi.
  • Ginevra e la cultura italiana, in “Quaderni italo-svizzeri”, 6 (numero speciale), 1946. Studio su la rappresentanza italiana a Ginevra, con una concentrazione particolare sul Risorgimento e sugli esuli. A p. 66 si accenna alla Cattedra di Storia di Guglielmo Ferrero a Ginevra.
  • Cavour e le annessioni nelle lettere di Abraham Tourte, Roma, Libreria dello Stato, 1953.
  • Esuli del Risorgimento in Svizzera, Bologna, Zanichelli, 1948.

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