La gita a Chiasso

Trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)

Le beau livre italien moderne

Mostra

→ Mostra, Biblioteca Cantonale e Universitaria di Losanna, Istituto Nazionale per le Relazioni culturali con l’Estero (I.R.C.E), Istituto italiano di cultura di Losanna,  Alfred Roulin, Georges Wagnière, Pasquale Boninsegni, Giovanni Ferretti.


La mostra fu allestita dal 29 gennaio al 12 febbraio 1939 a Losanna presso la Bibliothèque Cantonale et Universitaire. Di una replica della mostra zurighese a Losanna parla già Rusca in una lettera a Felix Burckhardt dell’8 settembre 1938 (). L’esposizione losannese si svolge tuttavia in modo del tutto indipendente sicché nessuno degli enti e delle persone attivi nella realizzazione dell’edizione zurighese risultano coinvolti. I principali enti di riferimento sono l’Istituto Nazionale per le Relazioni culturali con l’Estero (I.R.C.E) di Roma e l’Istituto italiano di cultura di Losanna.

Organizzazione

L’iniziativa parte dal direttore della Biblioteca Cantonale e Universitaria di Losanna, Alfred Roulin, che il 2 dicembre 1938 prega Burckhardt di trattenere nei locali della ZB i volumi inviati da Mondadori per la mostra zurighese. Da una nota dello stesso Roulin in apertura del catalogo emergono la provenienza dei libri esposti e gli enti coinvolti: «Les livres exposés ont été fournis en grande partie par les organisateurs de la récente exposition de Zurich, lesquels ont eu l’obligeance de mettre leur matériel à notre dispostion; d’autres nous ont été envoyés soit directement par les éditeurs, soit par l’Istituto italiano di cultura de Lausanne, par l’A.G.I.L. de Milan (Centro del libro italiano de Lausanne) et par diverses bibliothèques et institutions de Suisse et d’Italie». La diversa provenienza dei libri spiega la sessantina di opere in più (quasi tutte di carattere letterario) esposte a Losanna rispetto a Zurigo.

Significato politico e culturale della mostra

Se a Zurigo per l’inaugurazione della mostra era intervenuto anche Arnoldo Mondadori, venuto appositamente da Milano, a Losanna il tono delle celebrazioni fu minore. Oltre a Roulin e al Console generale d’Italia intervenne  Giovanni Ferretti con un discorso «su alcuni librai italiani in Svizzera e a Losanna». Va tuttavia notato che mentre a Zurigo si tentò di ridurre al minimo la componente politica della manifestazione (le insistenze presso Mondadori e la scelta di affidare l’introduzione del catalogo a uno scrittore come Montano lo testimoniano), a Losanna invece l’accento sul significato politico fu più marcato, a cominciare dall’introduzione del catalogo firmata da Georges Wagnière, ambasciatore svizzero a Roma dal 1918 al 1936. Wagnière infatti, sottolineando la tradizione che lega Losanna all’esilio di molti intellettuali italiani e quindi alla presenza di tali intellettuali presso l’Università cittadina, non manca di sottolineare come questo vincolo si estenda anche all’attuale capo del governo italiano:

«Je citerai aussi M. Paolo Arcari qui y enseigne encore la littérature italienne e surtout Vilfredo Pareto. Cet économiste éminent fut avec M. Pascal Boninsegni le professeur de Mussolini qui garde précieusement dans son livret d’étudiant la signature de ces deux maîtres. On peut dire que ce séjour à Lausanne aura exercé una action certaine dans la formation intellectuelle du chef actuel du gouvernement italien. Il s’est plu à le reconnaître par ses dons généreux au Musée des Beaux-Arts de Lausanne» (). 1

La donazione mussoliniana cui si riferisce Wagnière risale al 1927 e consiste in tre dipinti di Esodo Pratelli che gli allestitori della mostra pensano bene di appendere alle pareti della sala che ospita i libri in esposizione.

Tra questi volumi figura un altro e più recente dono di Mussolini, reperibile al numero 136 del catalogo, ossia il Codice Mediceo Oraziano simillimum della Biblioteca Laurenziana di Firenze (Roma, Officina polygraphica, 1933) che una delegazione del governo italiano, composta da Pasquale Boninsegni e Giovanni Ferretti, consegnò nella primavera del 1935 alla Biblioteca cantonale e universitaria di Losanna in presenza del direttore Roulin e del rettore dell’Università () il quale per l’occasione non mancò neanche lui di sottolineare il privilegio dell’ateneo losannese nell’aver potuto contribuire «alla formazione intellettuale del Duce» ().

Ricezione

La mostra fu recensita positivamente sulla Gazette de Lausanne del 30 gennaio 1939 (). Con un evidente errore di datazione ne dà notizia anche la rivista “Archivio storico della Svizzera italiana”, curata dal Centro Studi per la Svizzera Italiana presso la Reale Accademia d’Italia (n. 15, 1940): «Una riuscitissima mostra del libro italiano è stata tenuta nel gennaio 1940 a Losanna, sotto gli auspici del Governo di Vaud e per iniziativa del benemerito direttore della Biblioteca cantonale ed universitaria, prof. A. Roulin. I proventi dei biglietti d’ingresso dei visitatori, con opportuno pensiero, sono stati ripartiti tra il Sanatorio universitario di Leysin e l’Asilo-orfanotrofio italiano di Losanna».


  1. Sui presunti studi di Mussolini all’Università di Losanna, ed in particolare la fequentazione dei corsi di Pareto e Boninsegni, si veda il saggio di Claude Cantini, Benito Mussolini et l’Université de Lausanne, in Id., Pour une histoire sociale et antifasciste, Textes choisis et présentés par Charles Heimberg, Éditions d’en bas & AEHMO, 1999, pp.  158-168, che sulla base di una minuziosa ricerca archivistica mette radicalmente in dubbio l’attendibilità del fatto, giudicando altresì ridicola l’enfatizzazione del ruolo assunto da tali studi per la formazione intellettuale di Mussolini

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