La gita a Chiasso

Trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)

Il bel libro italiano moderno

Mostra

→ Mostre, Associazione Svizzera per i rapporti culturali ed economici con l’Italia, Mondadori Editore, Hoepli Editore, Luigi Rusca, Giuseppe Zoppi, Arnoldo Mondadori, Felix Burkhardt, Lorenzo Montano, Zentralbibliothek Zürich, Bibliothèque Cantonale et Universitaire de Lausanne.


Nell’autunno del 1938 (6-20 novembre) la Biblioteca Centrale di Zurigo ospita una mostra dal titolo “Il bel libro italiano moderno”, promossa dall’Associazione Svizzera per i rapporti culturali ed economici con l’Italia, di cui è Vicepresidente Giuseppe Zoppi, titolare della Cattedra di Letteratura italiana presso il Politecnico Federale di Zurigo.

La mostra è organizzata in collaborazione con la casa editrice Mondadori. Sono esposti circa 120 volumi di diverse case editrici italiane (Mondadori, Hoepli, Treves, Scheiwiller, Libreria di Stato, etc.), fotografie e carte geografiche. La scelta dei materiali è dovuta a Luigi Rusca e Lorenzo Montano della Mondadori, in collaborazione con Giuseppe Zoppi. Gli stessi materiali serviranno nel gennaio/febbraio 1939 per una mostra allestita presso la Biblioteca cantonale e universitaria di Losanna dal titolo Le beau livre italien moderne.

La genesi della mostra

È molto probabile che l’idea della mostra nasca da una serie di conferenze sull’editoria italiana tenute da Luigi Rusca nel Canton Ticino dal 6 all’8 novembre 1937 e a Zurigo nel febbraio del 1938 (). Queste conferenze erano accompagnate, come scrisse lo stesso Rusca a Felix Burkhardt (Direttore della Zentralbibliothek di Zurigo) il 10 gennaio 1938, da «una piccola mostra di alcune fra le più significative opere edite dagli Editori italiani in questi ultimi anni» (). L’interesse di Rusca, nel quadro dell’operazione Melisa, era probabilmente di natura economico-commerciale (oltre che di propaganda culturale) nel senso che si trattava di incentivare le vendite di prodotti dell’editoria italiana in Svizzera. Ad ogni modo è evidente che il fine delle dette conferenze è lo stesso che sta alla base dell’idea della mostra alla ZB.

Sta di fatto che il 19 novembre del 1937 Zoppi ne parla con Felix Burkhardt, allora direttore della ZB. In una lettera del 22 novembre 1937 Burkhardt conferma la disponibilità della ZB ad ospitare la mostra nei propri locali, ponendo tuttavia una serie di condizioni, tra cui la presenza dell’editore Hoepli e l’esposizione delle opere di Benedetto Croce onde evitare, scrive Burkhardt, una mostra «unilaterale» ().

Nella prima metà di febbraio, in occasione della detta conferenza, Rusca si reca a Zurigo dove incontra Burkhardt e Zoppi per concretizzare meglio il progetto. Nei giorni immediatamente seguenti tale incontro Rusca informa Zoppi che Mondadori si assume l’incarico di radunare e spedire a Zurigo i libri necessari alla mostra. Il 27 febbraio Zoppi scrive ad Arnoldo Mondadori per ringraziarlo di ciò e per informarlo che in quello stesso giorno «il Comitato della “Associazione svizzera per i rapporti culturali ed economici con l’Italia” ha deciso […] di accordare i suoi auspici a questa Esposizione e di mettere a disposizione una piccola somma per il trasporto dei libri da Milano a Zurigo e poi da Zurigo a Milano» (). Lo stesso giorno Zoppi passa le dette informazioni a Burkhardt (). Il 12 marzo Zoppi scrive nuovamente a Mondadori chiedendogli di confermare che parteciperà alla mostra anche Hoepli ().

L’8 settembre 1938 Rusca invia a Burkhardt «l’elenco dei volumi che intenderemmo esporre» (), mentre il 26 ottobre lo informa di aver «provveduto oggi alla spedizione […] di quattro casse […] contenenti i volumi destinati alla Mostra del bel libro italiano moderno», pregandolo altresì di «tenerli a disposizione del nostro incaricato signor Lorenzo Montano» cui Rusca ha affidato l’ordinamento della mostra ().


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