Il primo numero de «La Chiosa»


Il 20 novembre 1919, a un mese di distanza dalla richiesta di fondi inoltrata ai fratelli Perrone, Steno pubblica il primo numero de «La Chiosa».

La struttura e l’articolazione dei contenuti di questo primo numero si manterranno abbastanza costanti durante gli anni della direzione di Flavia Steno (1919-1925): la prima pagina è dedicata ad articoli di attualità ed editoriali, e, dal 1920 alle rubriche di “Corrispondenze” sia dal territorio nazionale (come le Lettere triestine di Ada Sestan, o le Lettere romane a firma di Paola Baronchelli Grosson), sia dall’estero (prima fra tutte le “Lettere parigine” di Georgette Royer).

La seconda pagina, intitolata Divagazioni settimanali (che dal giugno del 1923 diventa La settimana), offre una panoramica degli eventi politici internazionali curata da Ferdinando Tenze, che si cela dietro lo pseudonimo La diarista. Steno cura personalmente la rubrica Fasti e nefasti della Superba, che si occupa di cronaca locale e ci permette di ricostruire la vivacità della vita culturale, femminile e non solo, genovese. Sempre presente è, inoltre, la sezione Teatri, dedicata alla cronaca teatrale. Vita e attività femminile (terza pagina) si occupa specificatamente di temi legati alle attività politiche, culturali e sociali delle donne, sia in Italia che all’estero. Particolarmente rilevanti sono le notizie fornite nella rubrica L’affermazione femminile. Problemi di carattere sociologico e psicologico sono affrontati nella quarta pagina, Problemi e idee, che ospiterà anche i diversi Referendum inaugurati dalla testata. Ne La pagina letteraria venivano pubblicati componimenti in prosa o in versi e recensioni alle nuove pubblicazioni. Infine, L’ora del The  nuovi era dedicata a  temi ameni: la moda (nella rubrica Eleganze, curata da Steno con lo pseudonimo Chiffonette), il gossip e le curiosità nelle Notarelle. Le ultime due pagine erano dedicate alla pubblicità.

Solo nel novembre del 1925, per poche settimane, «La Chiosa» muterà la titolazione delle sue pagine in La pagina femminile (seconda pagina), Pagina letteraria (terza pagina), Problemi e idee (quarta pagina), Il teatro e il mondo (quinta pagina) e La casa e la famiglia (sesta pagina). Con la nuova struttura si modificano anche i temi trattati: l’eliminando La settimana, la rivista smette di occuparsi della cronaca politica e di quella cittadina, mantenendo e potenziando invece quella teatrale dedicandole una pagina autonoma. Allo stesso modo, La casa e la famiglia testimonia un diverso e maggiore interesse per la cura della casa e l’arredamento.