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Petrarca
Un altro grande poeta italiano che ha influenzato Leopardi è sicuramente Francesco Petrarca.
Nel coro dei morti si sono riscontrati vari frammenti del Canzoniere di Petrarca.
«Nel ciel eterna» (LXXIII, 68) e «al sol si volve» (CXXXV, 2) possono essere indicati per il primo verso del coro «Sola nel mondo eterna, a cui si volve» (Coro, 1).
Per il quinto verso «Lieta no, ma sicura» (Coro, 5) si ricorda il «Non dirò lieta, / Ma» (L, 26-27), e il «Lieta si disparito, nonché sicura» (CCCXXIII, 71).
«La mia vita acerba» (CXXV, 62) invece è una fonte linguistica per i versi 21 e 22 del coro dei morti «Che fu quel punto acerbo / Che di vita ebbe nome?» (Coro, 21-22).
Inoltre, la ripetizione di «morte» (Coro, 26) in «L’ignota morte appar.
Come da morte» (Coro, 26) ricorda la sestina petrarchesca che recita «Morte m’a morto, et sola po’ far Morte» (CCCXXXII, 43).
L’ultimo verso del coro «Nega ai mortali e nega a’ morti il fato» (Coro 32) ricorda la doppia negazione petrarchesca «I’ nol posso negar, donna, et nol nego» (CCXL, 5).
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