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Antichi
L’idea dei morti parlanti è un’invenzione antica ben nota a Leopardi.
I primi cinque versi della sua nota canzone Ad Angelo Mai possono essere collegati con l’incontro tra Ruysch ed il coro dei morti.
Inoltre un’intera ottava dei Paralipomeni della Batracomiomachia (VIII XXVIII) è dedicata alla maniera in cui le ombre ultraterrene rispondono a chi le interroga (GORNI 479-480):
Come un liuto rugginoso e duro
Che sia molti anni già muto rimaso,
Risponde con un suon fioco ed oscuro
A chi lo tenta o lo percota a caso,
Tal con un profferir torbo ed impuro
Che fean mezzo le labbra e mezzo il naso,
Rompendo del tacer l’abito antico
Risposer l’ombre a quel del mondo aprico.
Nel Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie i modelli di riferimento per i morti che parlano non sono né le epigrafi funerarie né i dialoghi lucianei.
Per rappresentare il coro dei morti Leopardi riprende alcuni discorsi che i morti rivolgono ai vivi nelle varie discese agli inferi, presenti sia nell’undicesimo libro dell’Odissea di Omero, sia nel sesto libro dell’Eneide di Virgilio, sia nella Divina Commedia di Dante (GORNI 482); Il poeta usa anche come modello le pagine bibliche che si riferiscono alla resurrezione finale dei morti.
Inoltre, l’idea di uno o più morti che ritornano in vita e svelano quel che possono a proposito della morte e del morire, s’ispira al Er nel X libro della Repubblica di Platone e a Eudemo in Eudemo, un’opera giovanile di Aristotele (NADDEI 251).
Per i versi 21-22 del Coro dei morti «Che fu quel punto acerbo / Che di vita ebbe nome?» (LEOPARDI 301) possono essere considerate diverse fonti antiche; questi versi sono riconoscibili nel De rerum natura III «multo igitur mortem minus as nos esse putandumst, / si minus esse potest quam quod nil esse videmus» (vv. 926-927) di Lucrezio, nel Tusculanae disputationes I «fit enim ad punctum temporis» (v. 82) di Cicerone, e anche nel Ad Lucilium IV, 1, 14 di Seneca (De Robertis; in FRATTINI 105-117).
Inoltre, la fonte della riflessione sul ‘punto di morte’ deriva dal capitolo De la vieillesse et la mort della Histoire naturelle di Buffon (FELICI 109).
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