La gita a Chiasso

Trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)

YMCA (Ginevra)

Tra il 1944 e il 1949 la YMCA di Ginevra contribuì a diffondere il libro italiano in Svizzera attraverso un accordo con la Hélicon, società editoriale luganese controllata dalla Mondadori. L’accordo prevedeva la stampa e la distribuzioni di libri italiani (sia classici sia contemporanei) nei campi di concentramento nazisti e nei campi di rifugiati in Svizzera. Avviato per scopi umanitari, il progetto si rivelò poi economicamente molto redditizio per la Mondadori.

L’accordo

Il 19 ottobre 1944 per conto della YMCA Luciano Foà, in quegli anni rifugiato a Ginevra e primo intermediario dell’accordo, propose alla Hélicon un accordo per la stampa e la distribuzione nei campi di concentramento e di rifugiati di Piccolo mondo antico di Fogazzaro, Mastro Don Gesualdo e I Malavoglia di Verga, Novelle per un anno di Pirandello, e Nessuno torna indietro di De Cespedes, i cui diritti erano posseduti dalla Mondadori. Altre opere interessate dall’accordo ma di dominio pubblico erano I promessi sposi di Manzoni, la Storia della letteratura italiana di De Sanctis e un’opera non meglio specificata di Giovanni Ruffini (probabilmente Il dottor Antonio). La proposta della YMCA era di acquisire gratuitamente i diritti d’autore dalla Mondadori e stampare dalle tremila alle quattromila copie delle opere da distribuire unicamente nei campi: la stampa avrebbe avuto costi molto ridotti in virtù sia di agevolazioni date dallo scopo umanitario del progetto, sia delle facilitazioni di cui la YMCA godeva presso l’industria editoriale svizzera. Dalle quattro alle cinquemila copie supplementari sarebbero poi state stampate dalla YMCA e cedute alla Hélicon a un prezzo di favore per la vendita in Svizzera e in Italia. Il guadagno della Hélicon sarebbe stato quindi di poter disporre a prezzi molto vantaggiosi di quattro-cinquemila copie di opere molto richieste sul mercato. Dopo mesi di trattative sulle condizioni del contratto, si decise per la stampa di cinquemila copie di ciascun titolo da distribuire unicamente nei campi di concentramento, e per l’invio gratuito alla Hélicon di trecento copie (copie successive sarebbero state acquistate dalla Hélicon al prezzo unitario di favore di CHF 1.40/1.50). Qui () il resoconto dettagliato del ricco scambio di lettere relativo alla questione.

La Ghilda del Libro ticinese

Il 13 novembre 1944 la YMCA chiese poi alla Hélicon il permesso di stampare altre duemila copie dei titoli da vendere al neonato editore ticinese Ghilda del Libro, costituito nel novembre 1944 da Guglielmo Canevascini come distaccamento della Büchergilde di Zurigo. La Hélicon probabilmente accettò la proposta solo in parte, poiché la Ghilda del Libro pubblicò solo Mastro Don Gesualdo nel 1945 ().

Il mercato italiano

Queste riedizioni della YMCA ebbero ripercussioni anche sul mercato italiano. Come emerge dalle lettere tra gli eredi Pirandello e la Mondadori e da quelle tra quest’ultima e Riccardo Bauer (Commissario Straordinario della Società Umanitaria di Milano), nell’immediato dopoguerra (1948-1949) la YMCA italiana destinò 2500 copie di Piccolo mondo anticoMastro Don GesualdoI Malavoglia e (dalle Novelle per un anno di Luigi Pirandello) Donna MimmaL’abito nuovo e Guardando una stampa alla circolazione in biblioteche popolari italiane ().


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