Cettuzzi allega la lettera alla YMCA in cui autorizza Foà a trattare per la Hélicon. Acconsente quindi alla stampa di 5000 copie da darsi però esclusivamente ai prigionieri con divieto assoluto di vendita. In cambio, la Mondadori accetta 300 copie rilegate o 400 in brossura.
Cettuzzi menziona poi una lettera del 13 novembre della YMCA in cui la YMCA chiederebbe alla Hélicon l’autorizzazione a stampare altre 2000 copie da vendere a un altro editore – la Hélicon acconsente, ma richiede il 15%. Cettuzzi si chiede inoltre che cosa questo editore se ne può fare di queste duemila copie, visto che il mercato ticinese dovrebbe essere già coperto dalla Melisa. Se invece questo editore ha già pronto un suo acquirente, come ad esempio la filiale della Buechergilde Gutenberg che si è appena creata in Ticino (La Ghilda del libro), Cettuzzi dice che preferirebbe che la Melisa vendesse alla Guilde – e per questo copia della lettera è mandata a Bevilacqua, direttore della filiale di Losanna.