La gita a Chiasso

Trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)

Hélicon (1943-1950)

I diritti di traduzione

L’acquisto di diritti di traduzione da parte della Hélicon nel 1943-1945 fornì alla Mondadori un consistente capitale immateriale da cui partire per rilanciare l’attività editoriale nel dopoguerra. Oltre ad autori anglosassoni, la Hélicon acquistò anche diritti di traduzione di alcune opere in italiano da vendere poi a case editrici straniere: Giovanni Battista Angioletti, ad esempio, cedette all’azienda i diritti francesi e tedeschi delle proprie opere su richiesta di Arnoldo Mondadori (). Il principale tramite della Hélicon con le case editrici anglosassoni era Lorenzo Montano, agente letterario della Mondadori a Londra, che era in continuo contatto epistolare con Cettuzzi (→).

Nell’immediato dopoguerra, tuttavia, la Hélicon si trovò a dover difendere tale patrimonio immateriale da un gran numero di pubblicazioni abusive di case editrici che diedero alle stampe traduzioni i cui diritti erano detenuti dalla Hélicon. Da una lettera di Arnoldo Mondadori a Cettuzzi emerge la lista dei principali titoli abusivi: Il mondo di ieri di Stefan Zweig (edito da De Carlo, Roma), Santuario di William Faulkner (pubblicato a Roma da una non meglio specificata “libreria milanese”), L’amante di Lady Chatterley di David Herbert Lawrence (De Luigi, Roma), Missione a Mosca di Jospeh E. Dawies (De Luigi, Roma), Il sole splende ancora (Jan Sapi, Roma) e Per chi suona la campana (Einaudi, Roma) di Ernest Hemingway (→). Arnoldo Mondadori e Cettuzzi intentarono cause contro alcune di queste case, mentre con altre – ad es. con la Bompiani, che nel 1945 aveva pubblicato Christ in Concrete dell’italoamericano Pietro Di Donato (→) – riuscirono a pervenire ad accordi privati.

Nel 1945 pressioni arrivavano inoltre dalle case editrici inglesi degli autori acquistati dalla Hélicon affinché le traduzioni italiane delle loro opere si pubblicassero il prima possibile. In alcune lettere ad Arnoldo Mondadori dell’aprile 1945, Luigi Rusca (dal 1943 direttore della sede romana della Mondadori) riferiva che l’agente letterario della Mondadori a Londra Lorenzo Montano era frequentemente contattato in proposito (→), soprattutto per quanto riguardava le opere Russia in Flux e Russian Peasant di John Maynad, The Eagle and the Dove di Vita Sackville-West, The Last Enemy di Richard Hilary, Herself Surprised di Joyce Cary, Mrs. Miniver di Jan Struther, e Rogue Male di Geoffrey Household. Il ritardo della Hélicon era forse dovuto a questioni interne all’azienda: da Lugano Arnoldo Mondadori era restio a cedere i diritti delle opere alla neocostituita Mondadori romana diretta da Rusca, con il quale in quei mesi erano sorti alcuni diverbi. Rusca non condivideva infatti l’atteggiamento prudente di Arnoldo Mondadori e premeva per un’attività editoriale dichiaratamente liberale e antifascista; questo atteggiamento destò in Mondadori il sospetto che Rusca volesse impossessarsi dell’azienda.

Negli stessi mesi (primavera 1945) inoltre Alberto Mondadori, figlio di Arnoldo, propose al padre in alcune lettere l’allestimento di una parallela Hélicon italiana che avviasse subito la pubblicazione delle opere acquistate della Hélicon svizzera, al fine di preparare il terreno per il ritorno in Italia di Arnoldo il prima possibile (→). Quest’ultimo tuttavia rifiutò, probabilmente per timore che la sua figura si legasse troppo al nome della Hélicon lasciando così ancora più spazio all’attività poco controllata di Rusca.


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