Dialogo
Testo
Riassunto
Personaggi
- Mummie
- Ruysch
- Ruysch storico
Coro
Temi
Fonti
Modelli Strutturali
|
Ruysch Personaggio Storico
La scelta fatta da Leopardi per i personaggi principali di questa operetta è molto appropriata ed originale.
Un ulteriore approfondimento su Federico Ruysch aiuterà a comprendere meglio chi fosse questo personaggio e il motivo per cui Leopardi pensò proprio a lui per il dialogo delle Mummie.
La seguente biografia è tratta dall'Eloge de Monsieur Ruysch di De Fontenelle.
Federico Ruysch nacque a L’Aia il 23 marzo 1638 da Henry Ruysch (segretario degli Stati Generali) e da Anne van Berghem.
Ruysch studiò medicina all’università di Leida, e in seguito si dedicò più approfonditamente all'anatomia.
La sua grande passione lo portò a fare grandi scoperte in questo campo.
Ipotizzò la presenza di alcune valvole nei vasi linfatici che scoprì poi essere più di duemila.
Secondo De Fontenelle, il grande merito di Ruysch (quello che ha reso il suo nome così celebre) è stato quello d'aver portato l'anatomia «à une perfection jusque-là inconnue.» Infatti, attraverso l'iniezione endovenosa di un preparato chimico colorato (la cui composizione è tuttora sconosciuta), Ruysch fu in grado di conservare perfettamente i cadaveri dalla putrefazione (vedi Imbalsamazione).
Oltre a conservare, il liquido rendeva i cadaveri più belli con il passare del tempo e, malgrado avessero ancora tutte le viscere all'interno, non solo non emanavano un cattivo odore, ma addirittura profumavano.
Grazie alla scoperta di questo preparato chimico, Ruysch riuscì a realizzare una collezione di cadaveri che divenne famosa in tutta Europa.
Osservando i cadaveri di Ruysch, De Fontenelle ebbe la seguente impressione:
Tous ces Morts sans dessechement apparent, sans rides, avec un teint fleuri, & des membres souples, étoient presque des Ressuscités; ils ne paroissoient qu'endormis, tout prêts à parler, quand ils se réveilleroient.
Les Momies de M. Ruysch prolongeoient en quelque sorte la vie, au lieu que celles de l'ancienne Egypte ne prolongeoient que la morte.
La descrizione così autentica e precisa fornita da de Fontenelle sui «presque Ressuscités» non può non ricordare i morti destatisi dal sonno eterno dell'Operetta di Leopardi, suggerendo quindi una possibile fonte per il Dialogo di Ruysch.
Per decorare ulteriormente la sua collezione, Ruysch abbinò conchiglie e piante (imbalsamate con lo stesso metodo con cui imbalsamava i cadaveri) a degli scheletri, animando il tutto con dei versi di famosi poeti latini (vedi immagine).
Il suo studio divenne una delle più grandi meraviglie dei Paesi Bassi, attirando la curiosità di molte grandi celebrità.
E fu così che nel 1698 lo Zar di Russia Pietro il Grande arrivò in Olanda per ammirare la collezione di Ruysch.
De Fontenelle sostiene che ne fu così impressionato da tornare nel 1717, acquistare l'intera collezione e spedirla a San Pietroburgo.
A settantanove anni Ruysch ricominciò una seconda collezione che terminò poco prima di ammalarsi.
Il 22 febbraio 1731, all'età di novantatré anni, Federico Ruysch morì ad Amsterdam, e con lui il segreto della composizione di un preparato chimico eccezionale.
|
|