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     Dialogo di Ruysch

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Imbalsamazione

L’arte della mummificazione e le credenze che la circondavano è un tema molto rilevante per la scelta dei personaggi nell’Operetta di Leopardi.

La ricerca di tecniche e sostanze che permettessero di conservare cadaveri è sempre stata un obiettivo comune a tutti i popoli antichi. Tuttavia, il rito d'imbalsamazione è una pratica funeraria principalmente associata alle mummie dell'Antico Egitto.

La mummificazione fu sviluppata con lo scopo di preservare il corpo per l'eternità. Una perfetta conservazione, secondo le credenze religiose egizie, era infatti un’esigenza necessaria per risorgere a nuova vita. Per maggiori informazioni consulta http://www.linguaggioglobale.com/egitto/default.htm.

I corpi imbalsamati e poi resuscitati dell'operetta di Leopardi riflettono in qualche modo queste credenze legate alla risurrezione eterna. Infatti, anche se si tratta di una risurrezione di soli quindici minuti, le mummie ben conservate dal meraviglioso liquido dell'imbalsamatore olandese effettivamente si risvegliano dalla morte. E non può essere quindi soltanto un caso che siano proprio i cadaveri di Ruysch, quelli in assoluto meglio conservati, che «ne paroissoient qu'endormis», «tout prêts à parler», e che «prolongeoient en quelque sorte la vie» (come vengono descritti da De Fontenelle), che l'inventiva leopardiana fa risvegliare e cantare.

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