La gita a Chiasso

Trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)

Il Roccolo

Persone: Eros Bellinelli
Luoghi: Lugano, Bellinzona
Archivi: Biblioteca Cantonale di Lugano, Biblioteca Cantonale di Bellinzona, Archivio di Stato di Bellinzona.

“Il Roccolo” fu una collana editoriale indipendente curata da Eros Bellinelli, attiva dal 1951 al 1953 a Lugano. Pubblicò sette titoli, e come la successiva collana “L’Acero” (edizioni Pantarei), curata sempre da Bellinelli, fu un importante fattore di rinnovamento all’interno del panorama culturale ticinese e nei rapporti tra Svizzera e Italia nel dopoguerra.

La fondazione della collana

Bellinelli espose le ragioni della fondazione de “Il Roccolo” in un’intervista rilasciata il 16 novembre 1975 alla RSI, all’interno del programma “Paese aperto” (puntata La cultura nella Svizzera Italiana e vicinanze). Qui Bellinelli sosteneva che il mercato editoriale ticinese fosse piuttosto ristretto, poiché i libri erano letti soprattutto da persone che facevano della lettura la loro professione e che di conseguenza tendevano a non acquistarne ma a riceverli in regalo. Il Roccolo si configurava quindi come un’attività non commerciale, senza scopo di lucro, di rottura, il cui fine era di sviluppare la cultura del cantone e promuoverne i rapporti con l’Italia presentando autori inediti e spesso anticonformisti che difficilmente potevano trovare accoglimento nelle logiche di mercato editoriale. Motivazioni simili emergono anche da un breve articolo di lancio del primo titolo della collana (Le strade rosse di Adriano Soldini), pubblicato su “Libera Stampa” il 19 giugno 1951 ():

“Le strade rosse” è il primo di una serie di libri di prosa, poesia, critica, narrativa, teatro e cinema che vedrà la luce sotto l’insegna de “Il Roccolo”, edizioni che vogliono raggiungere due risultati:
1. favorire la pubblicazione dei testi degli scrittori ticinesi e particolarmente di quelli giovani;
2. sviluppare, attraverso la collaborazione di autori italiani, una necessaria azione comune fra l’Italia e il Canton Ticino in favore di un perfezionamento dei rapporti culturali fra italiani e svizzeri.

Eros Bellinelli

I titoli

Il “Roccolo” comprende sette titoli, editi dal 1951 al 1955 a Lugano e stampati dalla Tipografia “La Commerciale”. Gli autori sono ticinesi, e i testi variano tra prosa, poesia e traduzioni:

1. Adriano Soldini, Le strade rosse: prose, 1951. Si compone di dodici racconti, inframezzati da sei illustrazioni del pittore Giuseppe Bolzani. Fu stampato in trecento esemplari numerati e firmati dall’autore. In un trafiletto del numero del 3 luglio 1951 di “Libera Stampa” si rileva che il libro non era distribuito nelle librerie ma si poteva ottenere solo scrivendo direttamente a Bellinelli (). Soldini collaborava frequentemente con “Libera Stampa”, e negli ultimi anni di vita del quotidiano subentrò proprio a Bellinelli come curatore della pagina letteraria. Fu membro della giuria del Premio “Libera Stampa”, e dal 1973 al 1986 direttore della Biblioteca Cantonale di Lugano, per cui nel 1978 acquisì l’archivio di Giuseppe Prezzolini. Collaborava frequentemente anche con la TSI (recensione su “Libera stampa”, 28 agosto 1951 ).

2. Pietro Salati, Candida e sfrontata coi tuoi pochi anni: poesie, 1951. Strutturato in sei sezioni di cinque poesie ciascuna, presenta in copertina un disegno dell’autore. Fu edito in mille esemplari, numerati e firmati dall’autore. Salati era una delle firme più frequenti di “Libera Stampa”, dove pubblicava spesso liriche. Fu membro della giuria del Premio “Libera Stampa”, e nel 1960 vinse il Premio Schiller (recensione su “Libera stampa”, 30 gennaio 1952 ).

3. Giuseppe Scorti, Sfumatura bassa, 1951. Si tratta di un racconto diviso in undici capitoli, sintetizzato dal risvolto di copertina:

L’autore di questo racconto è un operaio […]. Incontriamo, in queste pagine, l’uomo che scrive con mano pura e ingenua la sua semplice avventura di lavoratore ticinese che ama e spera.

Eros Bellinelli

Il disegno in sovraccoperta è di Mario Marioni. Fu ripubblicato otto anni dopo dall’Istituto ticinese di arti grafiche Grassi & Co., come annunciato nel numero di “Libera Stampa” del 2 febbraio 1959.

4. Ugo Frey, Occhi d’acqua e di sale, 1952. Il libro raccoglie trentotto poesie scritte in età diverse, da cui la grande varietà formale e contenutistica. La pubblicazione (in trecento copie numerate e firmate dall’autore) fu annunciata su “Libera Stampa” il 1° ottobre 1952 (). Frey fu segnalato per il Premio “Libera Stampa” e il Premio “Lugano”, e vinse il Premio “Francesco Chiesa” con il poemetto Albero umano. Collaborava occasionalmente a “Libera Stampa”.

5. Remo Beretta, Versioni, 1953. Si tratta di una serie di traduzioni da Catullo, Keats, Heine, Hopkins, Eliot, allestite da Beretta nel corso di diversi anni. Fu pubblicato in trecento esemplari firmati dall’autore (recensione su “Libera stampa”, 23 marzo 1954 ) .

6. Ugo Canonica, I Falò di Santa Brigida: racconti, 1954. Otto racconti che vertono su varie tematiche memoriali, soprattutto ricordi e paesaggi d’infanzia
(recensioni su “Libera stampa”, 21 dicembre 1954 , e 24 marzo 1955 ).

7. Pietro Salati, Il drago si è rimboccato le maniche, 1955. Cronaca poetica di un viaggio in Cina, corredata da una ventina di schizzi e illustrazioni dell’autore. Uscì in mille copie firmate dall’autore.

Sulle sovraccoperte di alcuni di questi libri si annuncia inoltre la pubblicazione di altri titoli, che non videro però mai la luce: Amleto Pedroli, Poesie, Ugo Fasolis, Charles Baudelaire, Umberto Bellintani, Poesie, Aldo Borlenghi, Saggi su Cesare Pavese, Gualtiero Schönenberger, Poesie.


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