La gita a Chiasso

Trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)

L. Montano – «Scrittori della Svizzera Italiana»

– Monografia

→ Lorenzo Montano, Mondadori Editore, Mostra “Il bel libro italiano moderno” (Zurigo, 1938), Luigi Rusca, Giuseppe Zoppi, Francesco Chiesa, Valerio Abbondio


Scrittori della Svizzera italiana è una monografia pubblicata da Lorenzo Montano (Verona, 1893 – Glion, 1958) nel 1938 a Ferrara presso la Società Anonima Tipografica Emiliana. Il volume raccoglie una lunga recensione alla da poco pubblicata Antologia degli scrittori della Svizzera italiana (introduz. di Enrico Celio, 2 voll., Bellinzona, Istituto Editoriale Ticinese, 1936-1937) che Montano aveva precedentemente pubblicato in tre puntate su “Corriere Padano” (rispettivamente il 17, 19 e 21 maggio 1938).

Nel volumetto Montano, collaboratore della casa editrice Mondadori e co-organizzatore con Luigi Rusca nel novembre 1938 della Mostra del bel libro italiano alla Biblioteca Centrale di Zurigo, sostiene che il Ticino abbia avuto, contrariamente alle aspettative più diffuse, uno ruolo piuttosto scarso nella mediazione tra cultura italiana e cultura europea, poiché gli autori ticinesi si concentrarono soprattutto – e questo sarebbe uno dei loro massimi pregi – sulla preservazione della tradizione culturale italiana. Montano divide gli autori presentati nell’Antologia in pedagoghi, storici, oratori, e scrittori, menzionando alcuni nomi per ciascuna categoria. Si concentra poi più diffusamente nell’analisi delle opere di Francesco Chiesa, Giuseppe Zoppi, e Valerio Abbondio. Menziona, infine, Adolfo Jenni, che considera un’importante voce contemporanea della letteratura svizzero-italiana nonostante la sua esclusione dall’antologia.

Scrittori della Svizzera italiana dimostra il forte interesse di Montano verso la letteratura svizzera e la volontà di diffonderla in Italia. Nel 1938 Montano lavorò insomma in entrambi i sensi per promuovere il dialogo culturale tra Svizzera e Italia: attraverso questa pubblicazione introdusse cenni di cultura svizzera in Italia, mentre con la mostra del libro di Zurigo portò cultura italiana nel cuore della Svizzera tedesca.

Una breve notizia della pubblicazione dell’opera apparve su “Gazzetta ticinese”, 19 novembre 1938, p. 1.


 

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