Biografia di Virginia Tedeschi Treves

Virginia Tedeschi Treves nasce a Verona il 22 marzo 1849 da Fanny Modena e Guglielmo Tedeschi, entrambi di origine ebrea. Il padre è commerciante di tessuti, attività che consente al nucleo familiare una discreta agiatezza economica. Guglielmo Tedeschi, inoltre, è socio della casa editrice veronese Drucker&Tedeschi, fondata dal fratello Donato. La prosperità della famiglia di origine permette a Tedeschi di fruire di un insegnamento privato di alto livello: tra i suoi precettori figura anche Erminia Fuà Fusinato.

La donna si unisce in matrimonio l’11 settembre 1870 con Giuseppe Treves, che, dall’anno precedente, è membro della direzione amministrativa della casa editrice Treves, fondata negli anni 60. La coppia si trasferisce a Milano, dove Tedeschi Treves conosce la contessa Maffei, di cui frequenta il salotto. Il matrimonio permette a Tedeschi Treves di entrare nell’entourage della rinomata casa editrice, per la quale svolge incarichi di rappresentanza, tessendo rapporti professionali e personali con diverse figure di spicco dell’ambiente letterario italiano, come Matilde Serao, Giovanni Verga, Gabriele D’Annunzio. Il lavoro di Tedeschi Treves nell’ambito della casa editrice si estende anche alla direzione di alcune delle riviste di moda: nel 1877 è direttrice de «La Moda. Giornale delle donne» e, dall’anno successivo delle due riviste «L’Eleganza» e «Margherita. Giornale delle Signore Italiane». Il 1879 la vede debuttare nella manualistica con Il regno della donna, con lo pseudonimo Cordelia. Al galateo viene fatta seguire quella che l’autrice definisce una «continuazione» nel 1882: il manuale di comportamento Dopo le nozze. In questo secondo testo che, come suggerisce il titolo, si concentra sulla vita matrimoniale, Cordelia accenna al coevo dibattito parlamentare sull’introduzione del divorzio, dichiarandosi a favore della legge. Questa stessa tematica è affrontata nel suo primo romanzo, Catene che ha per protagonista Elvira, una donna separata. La scrittura di Tedeschi Treves abbraccia innumerevoli forme: dal romanzo alle novelle, dalla pubblicista alla manualistica, dalla letteratura per l’infanzia alla stesura di libretti d’opera.

Il 5 novembre del 1904 è una data cardine nella biografia di Tedeschi Treves: la morte di Giuseppe innesca delle conflittualità nei rapporti con la famiglia del marito per ragioni finanziarie. Nel contempo, si delineano con più precisione gli orientamenti emancipazionisti della scrittrice, che si concretizzano nell’attiva partecipazione a diverse associazioni. Nel 1906 è membro dell’Unione Femminile, inaugurata a Milano nel 1899. Nel 1908 è tra le fondatrici dell’Associazione femminile per l’Arte, di cui sarà portavoce nello stesso anno al I Congresso nazionale delle donne italiane a Roma. Ancora, nel febbraio del 1909 viene eletta presidentessa del Comitato Lombardo Pro Suffragio Femminile. Le tracce di questo attivismo sono rintracciabili anche nella pubblicistica: dal 1 agosto 1910 compare nella rivista «Margherita» la rubrica “La quindicina di vita femminile”, nata con lo scopo di diffondere attività, battaglie e conquiste delle donne in diversi ambiti di interesse.

Muore a Milano il 7 luglio 1916.