Leopardi
La famiglia
Lo studio
La poesia
Il crollo
I viaggi
Gli ultimi anni
|
1825 - 1830: I viaggi e la delusione
Tra il ‘25 e il ’28, al poeta fu data l’opportunità di visitare varie città italiane. In lui era sempre accesa la speranza di trovare una sistemazione che gli avrebbe consentito di abbandonare Recanati.
Tuttavia, nel ’28, a causa delle sue condizioni fisiche, fu costretto a ritornare a Recanati dove rimase fino all’aprile del ’30, per «sedici mesi di notte orribile» (Ruffilli: 2002: XVI).
Proprio in quel periodo «orribile» compose i grandi Idilli, che furono accreditati tra i suoi maggiori capolavori.
Nell’aprile del ’30, finalmente, anche grazie all’aiuto degli amici toscani si diresse a Bologna per partire alla volta di Firenze, dove nel ’31 curò un’edizione dei suoi Canti.
Partecipò ai convegni dei liberali fiorentini, pur essendo scettico e polemico nei confronti dei loro ideali, e strinse amicizia col giovane politico napoletano Antonio Ranieri.
In questo stesso ambito conobbe
Fanny Targioni Tozzetti, di cui s’innamorò perdutamente e a cui s’ispirò per la sua famosa lirica Aspasia (Bellucci: 1988: 25).
Tuttavia, ancora una volta il suo amore si rivelò una delusione ed il ritorno a Recanati lo fu altrettanto.
Non appena tornato al paese natio, apprese la notizia che il premio promessogli per la stesura delle
Operette Morali era stato assegnato ad un altro autore.
Questo era dovuto al fatto che il lessico e lo stile del Leopardi non corrispondeva allo standard richiesto dall’Accademia della Crusca, che tra l’altro aveva organizzato il concorso.
Dunque si ritrovò nuovamente costretto a cercare un impiego.
|
|