Leopardi
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1821 - 1824: Il crollo e il passaggio dalla poesia alla filosofia
La sua gravissima condizione fisica, che si rivelò incurabile, lo privò persino del conforto nello studio e gli fece sentire ancora più forte la sua solitudine.
Questa situazione portò il poeta a chiedersi quale fosse il senso della vita e definì per lui il passaggio dalla poesia alla filosofia.
La sua reclusione a Recanati gli fece persino meditare il suicidio, pensando di annegare nelle acque della fontana in giardino «la speme e il dolor suo»[1].
Solo nel novembre del ’22, il padre concesse a Giacomo di recarsi a Roma per qualche mese, presso gli zii Antici.
Tuttavia, l’incontro tardo col mondo esterno fu un’immensa delusione e accrebbe l’amarezza dell’autore.
Tornato a Recanati nel ’24 iniziò la stesura delle Operette Morali, un’opera in prosa che costituì una delle prime sintesi del suo pensiero.
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[1] http://www.classicitaliani.it/leopardi/canti/leopardi_Canti_03.htm#XXII - Le Ricordanze V. 109
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