La gita a Chiasso

Trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)

Hélicon (1943-1950)

Persone: Arnoldo Mondadori, Luigi Rusca, Lorenzo Montano
Luoghi: Lugano, Milano, Roma
Archivi: Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori


La Hélicon fu una società editoriale attiva a Lugano dal 1943 al 1950, posseduta dalla casa editrice Mondadori e affiliata alla libreria Melisa, anch’essa di proprietà della Mondadori. Gestiva gli interessi finanziari e commerciali della Mondadori in Svizzera, e si occupava soprattutto di acquisire diritti di traduzione di opere di autori anglosassoni in vista della loro pubblicazione in italiano nel dopoguerra. Fu costituita il 6 dicembre 1943 in via Vegezzi 4 (la stessa sede della Melisa) da Antonio Cettuzzi, segretario generale della Melisa, con un capitale di cinquantamila franchi svizzeri e denominazione “Hélicon Società Anonima Imprese Editoriali”. Oltre a Cettuzzi, il consiglio di amministrazione era composto dal ticinese Adolfo Senn (consuocero di Arnoldo Mondadori) e dal grigionese Elvezio Iginio Panzeri (Presidente). Nella pratica tuttavia l’azienda era diretta da Arnoldo Mondadori, rifugiatosi a Lugano dall’11 novembre 1943 al 29 aprile 1945. La Hélicon fu una risorsa fondamentale per la sopravvivenza della Mondadori sia durante la guerra sia nel dopoguerra.

L’ubicazione svizzera della Hélicon permise ad Arnoldo Mondadori di mantenere un certo grado di operatività durante l’esilio luganese. In Italia infatti la Mondadori attraversava forti difficoltà: dopo l’8 settembre 1943 fu divisa tra una sede romana semi-indipendente, diretta da Luigi Rusca, e una sede milanese, diretta dal fratello Bruno Mondadori, sottoposta al regime della Repubblica di Salò. Inoltre, la Hélicon poteva contare sulla stabilità del franco svizzero per le proprie operazioni commerciali e finanziarie, rese invece molto difficoltose in Italia dalla volatilità della lira. Alla piccola casa editrice milanese Rosa e Ballo, ad esempio, molti editori svizzeri non concessero i diritti per traduzioni italiane a causa sia svalutazione della lira sia dell’inaffidabilità dei pagamenti interbancari tra Italia e Svizzera negli anni di guerra.


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