La gita a Chiasso

Trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)

Martha Amrein-Widmer

Critica letteraria e traduzioni

Fin dagli anni Venti Amrein aveva pubblicato alcuni articoli di critica letteraria in raccolte e riviste svizzero-tedesche. Molto significativo ad esempio il saggio Italienische und italienisch-schweizerische Dichtung, che fu oggetto di un dibattito internazionale. A partire dal 1931 e grazie soprattutto all’interessamento di Elsa Nerina Baragiola, Amrein ottenne uno spazio importante nella sezione letteraria della «NZZ». 1. Baragiola, intenzionata ad ampliare la rubrica sulla letteratura italiana sulla «NZZ», convinse Amrein a collaborare per il periodico zurighese: a partire dal 1931 fino al 1964 Amrein scrisse regolarmente articoli (una quarantina in tutto) sia su autori e autrici dell’Italia e della Svizzera italiana, che su traduttori e traduttrici in tedesco. Una piccola parte di tale produzione giornalistica è dedicata anche alla letteratura francese (con particolare interesse verso l’opera di Charles Péguy). Amrein pubblicò inoltre articoli anche su «Wissen und Leben», «Schweizer Erziehungs-Rundschau», «Neue Schweizer Rundschau», «Schweizer Frauenblatt», «Schweizerische Lehrerzeitung», «Der kleine Bund», «Die Tat».

Sempre sulla «NZZ», tra il 1931 e il 1940, uscirono poi alcune traduzioni dall’italiano al tedesco di Amrein: i testi di Piero Bianconi Francesco Chiesa zu seinem 60. Geburtstag (5. Juli) (n. 1289, 5 luglio 1931); Der Himmel. Erzählung von Gianna Manzini (n. 1826, 27 febbraio 1931); Winziger Gottesdienst. Von Elena Bonzanigo (n. 2258, 18 dicembre 1938); Die Heimkehr des Vater. Von Gianni Stuparich (n. 995, 11 luglio 1940). Per la «Neue Schweizer Rundschau» (a. VI, 10, 1939, febbraio, pp. 602-13) tradusse inoltre il saggio di Croce su Jacob Burckhardt. Da segnalare infine due traduzioni dal francese, ovvero Die Bestimmung der Person e Aufgabe oder Selbstaufgabe der Schweiz entrambi di Denis de Rougemont.

La libreria “Zum Elsässer” (1940-1945)

Nel 1940 Amrein divenne direttrice della nuova sezione il «Libro italiano» della Libreria «Zum Elsässer» nata su iniziativa di Giovanni Rodio. In una lettera a Croce del 12 aprile 1941 Amrein descrive «Zum Elsässer» come «una libreria organizzata e diretta secondo i principi del vero valore del libro, in un ambiente bellissimo di quasi casa privata, il quale diventa di più in più il ritrovo degli Italiani come anche degli Svizzeri appassionati per l’Italia». Il «Libro italiano», difatti, divenne ben presto un vero e proprio centro di cultura italiana, una “Bücherstube”, responsabile per la diffusione del libro italiano in Svizzera.

Amrein si avvalse dell’aiuto di due collaboratori, Nelda Lauchenauer e Balilla Calzolari, a cui più tardi si aggiunsero le romaniste Gertrud Schmidli e Annie Bally. Il 1945 fu un anno difficile per Amrein e il «Libro italiano», poiché a causa dei contatti principalmente commericiali che Rodio, proprietario della libreria, aveva intrattenuto con personalità importanti del regime fascista, tra cui Luciano Feo e Alessandro Pavolini, la libreria finì sulla lista nera degli Alleati.

La libreria «Romanica» (1946- )

Benché l’intervento autorevole di Spoerri, Jud e Bezzola fosse riuscito a scongiurare una chiusura della«Zum Elsässer», nel 1946 Amrein e i suoi collaboratori decisero di lasciare la libreria per fondare nel 1947 la «Romanica». Questa presto divenne ciò che Crivelli ha definito «one of the first cultural centers ever founded and run by women as well as a bookshop whose conception was very modern» (Crivelli, 2001: 51-63).

La libreria si specializzò nella vendita di letteratura accademica e scientifica per gli studiosi di lingue romanze. Inoltre Amrein promosse la circolazione internazionale delle pubblicazioni dei romanisti svizzeri. Essa usufruì della rete di contatti stabilita con editori svizzeri e italiani per ottenere la pubblicazione di autori e autrici che si rivolgevano a lei in cerca di aiuto. Il già citato Ulrich Leo, emigrato ebreo all’estero, si rivolse ad Amrein nella speranza di veder pubblicato lo studio Torquato Tasso. Studien zur Vorgeschichte des Seicentismo nella neutrale Svizzera. Il volume venne pubblicato a Berna nel 1951 dalla casa editrice Franke.

Martha Amrein Widmer morì a Zurigo nel 1971 all’età di 86 anni.


Riferimenti bibliografici

  • Crivelli Tatiana, The Ladies of the Romanica, in AA.VV. , Intellectual amncipation: Swiss Women and Education, a c. di Joy Charnley e Malcom Pender, s. Occasional Papers in Swiss Studies, vol. IV, Bern, Peter Lang, 2001.
  • Monique Coulin, Martha Amrein-Widmer “Vagando per i passaggi dell’anima mia” (tesi di laurea presso l’Università di Zurigo, supervisione di Tatiana Crivelli, 2014).

  1. L’amicizia con Baragiola fu per Amrein un incontro determinante per la sua attività intellettuale. In una lettera a Berta Noll del giugno 1933 Amrein accosta Baragiola alla figura del Virgilio dantesco: «dolce guida e cara quel Virgilio e quella fonte che espande di parlar sì largo fiume. Immer denkt sie an mich. Keine einzige Gelegenheit lässt sie vorbeigehen»

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