La gita a Chiasso

Trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)

Artemis-Bibliothek

a cura di Anna Antonello

Persone: Lavinia Mazzucchetti, Waldemar Jollos, Friedrich Witz
Luoghi: Zurigo
Organi culturali: Artemis Verlag, Manesse
Archivi: Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Biblioteca Centrale di Zurigo

La “Artemis-Bibliothek” fu una collana di classici della letteratura mondiale progettata tra il 1944 e il 1948 dalla casa editrice Artemis di Zurigo. Prevedeva anche l’allestimento di una serie di opere italiane, diretta da Lavinia Mazzucchetti.

La progettazione della collana

L’idea per la “Artemis-Bibliothek”, lanciata nel 1944 e ufficialmente sospesa nel 1948 (anche se l’ultimo volume uscì nel 1951), venne a Friedrich Witz dopo aver letto un accurato elenco stilato da Hermann Hesse di circa 150 titoli che avrebbero dovuto far parte di un’ipotetica “Bibliothek der Weltliteratur”, poco dopo realizzata dalla casa editrice Manesse. L’intenzione era quella di proporre al pubblico il meglio di varie letterature straniere; nella fattispecie Fritz pensò di iniziare da quella russa, americana, spagnola e italiana. La sezione russa, avviata nel 1944, fu affidata al drammaturgo e critico d’arte di origine russa Waldemar Jollos, il quale selezionò e tradusse sia opere di narrativa (Gogol, Gontscharow e Turgenjew) sia di saggistica (Storia russa di Kljutschewskij). Della serie americana fu incaricato Fritz Güttinger, il critico letterario della “Neue Zürcher Zeitung” che promosse la pubblicazione di quattro titoli di narrativa (Poe, Thoreau, Hawthorn e Lincoln Steffens), mentre quella spagnola, diretta dal fondatore dell’ispanistica all’Università di Zurigo Arnald Steiger, si fermò dopo il primo volume, ossia Der Graf Lucanor di Don Juan Manuel. Per la serie italiana ci si rivolse alla germanista milanese Lavinia Mazzucchetti, moglie di Waldemar Jollos, dal 1946 residente a Zurigo.

Lavinia Mazzucchetti e la Artemis Verlag

La storia della serie italiana (“Italienische Reihe”) iniziò ufficialmente l’8 gennaio del 1947, quando Lavinia Mazzucchetti firmò un contratto che la vincolò in modo esclusivo alla casa editrice Artemis per la selezione di «non meno di» venti volumi di pensatori e scrittori italiani, da consegnare entro il 1952.

Nell’aprile del 1946 avvenne un primo incontro tra Witz, Mazzucchetti e Jollos per discutere delle serie russa e italiana. L’intento di Mazzucchetti, condiviso da Witz, era di uscire dalla sfera puramente letteraria per cercare di ricostruire la più recente storia del pensiero italiano, nell’ottica di sviluppare una nuova consapevolezza della comune radice europea. In sintesi, quello che la curatrice aveva in mente era una raccolta raffinata e attuale che si poneva lo scopo di presentare al pubblico svizzero il contributo dell’Italia allo sviluppo spirituale dell’Europa nel corso di due secoli, tra il Settecento e l’Ottocento, sia attraverso testimonianze personali sia attraverso opere di letteratura e di saggistica. I volumi prescelti dovevano costituire delle novità per il mercato tedesco, essere di facile lettura (da offrire al pubblico senza presentazioni pompose) e soprattutto rappresentative di un determinato momento storico.


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