Villani Marchesani, Concetta

Luogo di nascita: Foggia

Trasferitasi a Milano inizia a collaborare con «Il Giorno» di Matilde Serao. Scrive per «La Chiosa» dal 1920 fino alla fine delle pubblicazioni. I suoi articoli, di argomento vario, sono pubblicati principalmente in sesta pagina, L’ora del the, dedicata a temi di costume e curiosità. Gli articoli, che esprimono un punto di vista conservatore e cattolico, sono spesso delle condanne morali alla situazione presente. In Altruismo, ((anno II, n. 5, 29 gennaio 1920.)) ad esempio, Villani Marchesani esalta la vita monacale, semplice e generosa, in contrasto a quella convulsa del «nostro secolo feminista», dove «ci arrabattiamo per scegliere una via, la migliore; e vorremmo quasi togliere agli uomini lo scettro della superiorità, che essi ci disputano ad ogni costo. E, nel nostro doloroso egoismo, noi spesso possiamo anche dimenticare di essere donne, lasciando un po’ della nostra femminilità, come i lembi di un leggero vestito alle spine di una siepe […]». ((ivi.)) In diversi articoli a essere sotto attacco è la – secondo l’autrice – eccessiva emancipazione delle donne, che preferiscono il lavoro extra-domestico alle tradizionali occupazioni: «dalla patrizia all’operaia, passando per la borghesia, tutte le donne adesso disertano la casa, ed a tutte le età esse vivono dovunque meno che in casa. […] Tutte quante escono al mattino, di levata, e vanno al loro ufficio, umile o decoroso, poco importa. Esse così lucrano bene e, dopo le misurate ore di lavoro, fatto in comune e spesso insieme agli uomini, in allegria, tornano alle loro case dove, alla meglio, si rifocillano e si riposano, per ricominciare da capo l’indomani». ((Concetta Villani Marchesani, La famiglia, anno II, n. 19, 6 maggio 1920.)) Senza la benefica presenza femminile, il nido domestico si trasforma però in un freddo guscio e «la famiglia è distrutta». ((ivi.)) Le opinioni di Villani Marchesani sul lavoro femminile, come il suo invito alle impiegate a cedere alle richieste degli ex-combattenti e abbandonare il proprio posto di lavoro, ((Questione ardua, anno III, n. 31, 4 agosto 1921)) sono in controtendenza rispetto alla linea de «La Chiosa», che difatti pubblica l’articolo Questione ardua ‘con riserva’, e cioè affermando che: «In omaggio a quella libertà di voce che La Chiosa concede a tutte le sue collaboratrici, pubblichiamo queste osservazioni della cara e illustre nostra corrispondente da Napoli, osservazioni che riflettono la segreta nostalgia di tutte le donne, ma che non possono, purtroppo, servire sa norma perché troppo in contrasto con la realtà».
Oltre ai temi del lavoro femminile, del matrimonio, e della famiglia, Villani Marchesani si sofferma in diverse occasioni sulla protezione degli animali.

Fonte: World biographical Index

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