Laureato in Giurisprudenza all’Università di Genova, partecipa alla Prima Guerra Mondiale rimanendo mutilato ad una mano. Dal dopoguerra inizia l’attività giornalistica, dapprima come redattore del «Giornale d’Italia» di Roma e dal 1928 del «Lavoro» di Genova, come responsabile della terza pagina. Diventa direttore del quotidiano nel luglio del 1943 e conserva la carica fino al 9 settembre. Partecipa alla Resistenza come rappresentante del Partito Liberale Italiano nel Comitato di Liberazione Nazionale della zona di montagna spezzina e aggregato alle brigate “Matteotti” e “Cento Croci”. Nel dopoguerra è nominato direttore del «Secolo liberale» e, insieme all’attività politica, si dedicherà alla produzione letteraria.
Collabora sporadicamente a «La Chiosa» tra il 1922 e il 1924, pubblicando due novelle, una recensione a Carlo Malinverni e una riflessione sulla guerra partendo dalla propria esperienza autobiografica ((La guerra e l’estetica, anno VI, n. 9, 28 febbraio 1924)).
Fonte: Dizionario degli scrittori liguri (1861-2007), ad vocem.