La tematica del motto, di "dire onesta villania", viene ripresa dal Sansovino nella quinta novella del suo Cento Novelle. Si tratta anzi quasi di una copia della novella di Boccaccio essendo la differenza tra i due aneddoti minima. Quella più evidente a livello di contenuto si trova nel fatto che il Sansovino non menziona la 'miscredenza' di Guido: "Si diceva tra la gente volgare, che queste sue speculazione erano solo in cercare, se provar si potesse, che il passato non fosse." (SANSOVINO, nov.5) "Si diceva tralla gente volgare che queste sue speculazioni erano solo in cercare se trovar si potesse che Iddio non fosse" (Dec VI, 9). Anche il quesito retorico di Betto nei confronti di Guido mostra una differenza in questo senso: "Guido tu rifiuti desser di nostra brigata, ma ecco quando tu harai ben contrastato che havrai fatto?" (SANSOVINO, nov.5) "Guido, tu rifiuti desser di nostra brigata; ma ecco, quando tu avrai trovato che Idio non sia, che avrai fatto?" (Dec. VI, 9).
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