«La Chiosa» di Adriano Grande


Dal 10 gennaio 1926 il poeta genovese Adriano Grande subentra a Steno nella direzione del settimanale. L’articolo di inaugurazione, firmato con lo pseudonimo Elisa Sombri di Santo Stefano, si pone in una linea di continuità con l’attività precedente: «La Chiosa entra con questo numero in un nuovo periodo di vita. Il suo programma, tuttavia, non muta molto, politica a parte, da quello che è stato sino ad oggi: e ciò per l’ovvio motivo che esso, nella sua parte culturale, benché sembrasse partire da premesse liberali che non potevamo accettare, ha sempre avuto la nostra approvazione» ((E.S.d.S.S., «La Chiosa», a. VIII, n. 1, 10 gennaio 1926, enfasi nell’originale)). La nuova direzione intende continuare ad abbracciare argomenti diversi e «La Chiosa, in omaggio al proprio titolo, chioserà appunto tutti i più importanti avvenimenti della politica, della cultura e dell’arte: e dedicherà in ogni suo alcune pagine alla letteratura contemporanea, nelle sue varie manifestazioni» ((ivi)).

Già da questo numero vengono apportati alcuni importanti cambiamenti grafici: il numero delle colonne viene ridotto da 5 a 4, migliorando la leggibilità, il numero di pagine aumenta a 12, viene introdotto un sommario e compaiono le prime immagini. Per quanto riguarda i contenuti, inizia il processo di fascistizzazione della testata, di cui sono un segno significativo i tre paragrafi dell’articolo in commemorazione della Regina Margherita apparso sul numero inaugurale: Sposa, Madre, La sua anima fascista.