Flyming, Jane


Non sono reperibili notizie biografiche su Jane Flyming, curatrice delle “Lettere americane” su «La Chiosa» dal 1920 al 1925. La corrispondenza è incentrata principalmente sul femminismo americano, ma gli articoli si soffermano anche sulle politiche internazionali americane della fase postbellica ((Da una conferenza all’Università, anno III, n. 45, 10 novembre 1921; Filosovietismo femminile e filoalcoolismo maschile, anno IV, n. 22, 1 giugno 1922)), sul Ku Klux Klan ((Società segrete e fastosità palesi, anno V, n. 3, 18 gennaio 1923)), e sul fenomeno dell’emigrazione negli Stati Uniti ((Da Ellis Island al Pantheon, anno V, n. 27, 5 luglio 1923; La cittadinanza alle donne straniere, anno V, n. 38, 20 settembre 1923)). I temi legati alla femminilità sono affrontati attraverso un approccio ampio: Flyming si sofferma sia sulle protagoniste della scena politica e sociale d’oltreoceano ((“Nurses” e Donne illustri, anno V, n. 23, 7 giugno 1923)), sia sul contributo delle donne alla società ((ad esempio attraverso le invenzioni, cfr. La genialità inventiva della donna e le vie nuove della sua attività, anno V, n. 30, 26 luglio 1923)). Partendo da una visione sostanzialmente ottimista dei risultati del femminismo, ((«Tutte queste battaglie provano come il femminismo – che qui si è concretato in un vero e proprio partito – prosegua le sue conquiste con spirito assolutamente realistico. Il tempo delle declamazioni è passato, Oggi, ogni femminista americana si prospetta i problemi inerenti alle proprie rivendicazioni con obiettività e mettendo come base delle stesse il criterio che fa della donna non più la metà dell’uomo ma un individuo che ha valore anche socialmente “per se stessa”», Jane Flyming Perequazioni legislative, anno VI, n. 11, 13 marzo 1924.)) dal 1925 Flyming registra un impasse nel movimento americano, che deve adattare le sue istanze affinché avvenga un cambiamento culturale: «[…] in America, come altrove, il grande problema per la donna è, in fondo, tutto compreso in un assai semplice dilemma: o la casa o il lavoro. Anche qualora esista perfetta uguaglianza tra uomini e donne, anche qualora la tirannia maschile sia definitivamente e completamente infranta, e non solo in teoria, ma anche in pratica, rimane l’impossibilità materiale di combinare il lavoro e la casa. […] Il vecchio femminismo aveva in sé problemi abbastanza facili da risolvere, perché vedeva tutto nero, e perché accusava di tutti i mali l’egoismo e la tirannide maschile. Ma oggi le cose si presentano in modo differente soprattutto in America. Molti dei dogmi, che le femministe di un quarto di secolo fa andavano clamorosamente predicando, sono stati oramai ufficialmente ammessi e completamente riconosciuti». ((Jane Flyming, L’eterna alternativa, anno VII, n. 16, 16 aprile 1925.)) Negli ultimi mesi della collaborazione di Flyming a «La Chiosa», il tema più frequentato riguarda come modellare la partecipazione delle donne alla vita politica e la collaborazione fra le loro associazioni con quelle maschili.

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