Benedettini Alferazzi, Paola

Data di nascita: 1879
Luogo di nascita: Pisa
Nazionalità: italiana
Attività: giornalista, militante femminista

Fa parte del movimento emancipazionista d’anteguerra, e supporta un femminismo d’origine borghese, suffragista e egualitario. Fonda a Roma nel 1919 il «Giornale della donna», nella cui redazione lavorano anche Teresa Labriola e Edvige Salvi, e che sarà, fino al 1926, l’organo ufficiale della Sezione internazionale Pro-Suffragio femminile. Collabora con diverse associazioni femminili, tra cui: l’Associazione per la donna, il Consiglio Nazionale delle Donne Italiane, l’Unione femminile nazionale, la Federazione internazionale Pro-Suffragio femminile e la Federazione Italiana tra Laureate e Diplomate.

Per «La Chiosa» pubblica alcuni articoli nel 1926: in Podestà e Consulte ((anno VIII, n. 32, 2 settembre 1926.)) critica l’istituto del podestà che «annulla completamente la concessione del voto amministrativo alle donne». Tuttavia, osserva Benedettini Alferazzi, nulla vieta che venga scelta come Podestà una delle tante donne attive per la comunità, che hanno i requisiti richiesti per la carica: «non si tratta quindi potere, ma di volere scegliere una donna, piuttosto che un uomo. Ed è proprio questa volontà che temiamo faccia difetto» ((ivi.)). La giornalista invita quindi Luigi Federzoni a permettere alle donne di partecipare, almeno come consigliere, all’attività politica. Nel dicembre 1926, rispondendo all’articolo anonimo La donna conservatrice ((anno VIII, n. 49, 25 novembre 1926.)), un invito a sottoscrivere il Prestito del Littorio, Benedettini Alferazzi, senza negare che la sfera domestica sia la più idonea alla femminilità, afferma: «che proprio la donna non possa liberarsi dall’esclusivo inquadramento familiare, che non ci sia libertà di respiro neppure per quelle che non hanno potuto formarsi una famiglia, che non hanno figli da allevare e si sentono capaci di produrre lavoro utile e proficuo quanto un uomo, questo è un principio che non possiamo ammettere». ((Conservatrici?, anno VIII, n. 50 2 dicembre 1926.)).A supporto di un’apertura degli ambiti di attività femminile, Benedettini Alferazzi ricorda il discorso pronunciato da Benito Mussolini in occasione della concessione del voto amministrativo alle donne. Su questa scia, la giornalista spezzava una lancia in favore del femminismo italiano. ((Il nostro femminismo, anno VIII, n. 1, 2 gennaio 1927))

Fonte: Laura Pisano (a cura di), Donne del giornalismo italiano, Milano, Franco Angeli, 2004.