Operette morali
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Meditazione
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La Meditazione Filosofica
Secondo Bonghi, nelle Operette morali Leopardi esprime come lui percepisce la realtà.
Lo scrittore tratta la sua visione con assoluta libertà proprio assumendo le vesti più diverse dei personaggi dei suoi Dialoghi, che, per esempio, discutono con i morti:
[Leopardi] guida i suoi lettori verso traguardi noti a lui solo, a scoprire la vera essenza del quotidiano, quasi anticipando l’analisi umoristica pirandelliana, facendovi vedere l’altro aspetto della realtà, non quello più nascosto, ma quello più difficile da cogliere se si analizzassero le cose col solito modello di pensiero.
Invita i lettori a svestirsi del proprio modo di pensare per vedere non dentro le cose (un’operazione che tutti fanno), ma dalla parte opposta e simmetrica, a sentire l’altro suono della campana (www.classicitaliani.it, p.1, 15/04/2004).
Le Operette esprimono la meditazione leopardiana sulla condizione umana sospesa tra passato e presente.
La felicità d’ogni uomo sembra raggiungibile nella prima giovinezza.
Questa felicità però si rivela ad ogni anno che passa sempre più un sogno impossibile, come rivela anche il Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere.
Proprio per questo la Storia del genere umano è la prima opera, e il Dialogo di Tristano e di un amico è l’ultima delle Operette morali.
Nella Storia del genere umano Leopardi rappresenta la successione delle tappe della sua storia spirituale che riflette le tappe della storia del genere umano in generale, mentre l’ultimo dialogo rappresenta la virile attesa della morte, che è il solo rimedio all’inutile miseria della vita; con questo Leopardi evidenzia la sua solitudine e il coraggio con cui ricerca il vero.
Le Operette rappresentano la presa di coscienza del crollo delle sue illusioni giovanili.
Le domande che Leopardi si pone, e che sorgono dai Dialoghi, rimangono senza risposta, come nel Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie quando Ruysch chiede ai morti «come conosceste d’essere morti?» (LEOPARDI 311).
Bonghi nota che:
Le Operette rappresentano un punto di partenza fondamentale per la formazione umana e sociale dell’uomo moderno, lontano da tutto ciò che impoverisce l’esistenza umana, appiattendola su apparenze vuote o sospingendola verso chimeriche forme di vita ultraterrena; in esse il poeta tocca e rivela i più profondi motivi del nulla, della noia-angoscia, della vita come morte, senza mai cadere nel patetico, ma sempre stimolando l’energia virile dell’uomo ad affrontare l’esistenza con il coraggio che deve portare alla ricerca della verità (www.classicitaliani.it, p.2, 15/04/2004).
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