Si tratta di una breve recensione al volume di Benedetto Croce al volume curato da Kurt Wais Die Gegenwartsdichtung der europäischen Völker (Junker und Dünnhaupt, Berlin, 1939). Croce esprime una critica negativa nei confronti dell’impostazione fortemente nazionalista della raccolta di saggi: “questo libro, che indubbiamente è costato molte fatiche di estese letture, si ispira al concetto del nazionalismo della poesia e intende a ritrovarlo, riconoscerlo, sostenerlo e rafforzarlo nei vari popoli, fermo com’è nell’alto e logico convincimento che, quando. tutti i nazionalismi saranno consapevoli di sè e feroci di sè, l’Europa raggiungerà l’assetto sospirato e la felicità gloriosa”.
Riserva tuttavia un giudizio diverso nei confronti del saggio di Martha Amrein, Italienische und italienisch-schweizerische Dichtung, che a parere del critico italiano è l’unico testo della raccolta in grado di offrire ai lettori e alle lettrici uno sguardo d’insieme sul panorama della letteratura italiana, senza essere influenzato dalle correnti politiche dominanti fasciste e nazionalsocialiste: “Il più curioso è che la sezione riguardante in questo volume I’Italia, dovuta a una scrittrice svizzera, Martha Amrein, sia la sola che forma eccezione allo stile del volume, essendo condotta secondo l’unico criterio del pregio artistico delle opere”.