Figlia di Raffaello Trojano, da cui«ereditò la passione delle cose intellettuali», ((Steno, p. p. c., anno VII, n. 53, 31 dicembre 1925.)) collabora a «La Chiosa» nel 1921 e nel 1925. I suoi articoli si occupano, tra l’altro, della promozione della lingua italiana sul territorio nazionale, intesa come veicolo di maggiore coesione ((Un dovere, anno III, n. 43, 27 ottobre 1921) e includono anche il reportage di un viaggio in Sardegna. ((Viaggio d’una continentale in Sardegna, anno III, n. 45, 10 novembre 1921)) Nel 1925, Trojano guarda con favore alla prossima concessione del diritto di voto amministrativo alle donne ((Sul diritto delle donne al voto amministrativo, anno VII, n. 46, 12 novembre 1925.)).
Transculturalità e modelli identitari in un periodico al femminile in età fascista