Loschi, Maria Albertina

Luogo di nascita: Piacenza
Nazionalità: italiana

Diplomata all’Università di Bologna in francese, inglese e tedesco, insegna alla Scuola Commerciale Femminile di Roma. Esordisce nel giornalismo nel 1914 su «L’Idea Nazionale». Nel 1925 riceve il diploma di Socia ordinaria dell’Accademia italiana di Scienze e Lettere per le benemerenze letterarie, artistiche e giornalistiche.

Collabora a «La Chiosa» nel 1921 e nel 1922 con articoli di tema vario. In Per i giorni migliori ((anno III, n. 23, 9 giugno 1921)) si sofferma sulla necessità di reperire finanziamenti privati per l’istruzione e l’educazione delle generazioni più giovani, con una particolare attenzione agli orfani di guerra. Gli esempi ricordati riguardano alcune colonie agricole fondate in Umbria (1918) grazie ai finanziamenti di privati e di una, più recente, fondata a Roma grazie all’interessamento della contessa Anna Piccolomini e il principe Doria Pamphili. Alle lettrici, Loschi si rivolge nuovamente il mese successivo ((Esame di coscienza, anno III, n. 30, 28 luglio 1921)) con un articolo sulle tensioni causate dagli scioperi degli operai: «Noi, donne italiane, dobbiamo tutelare i nostri figli, pensare alle nostre famiglie, difendere con la parola e con l’azione la terra dove sono sepolti i nostri morti e gli eroi troppo presto dimenticati. È giusto parlare di diritti, poiché veramente sono esistiti ed esistono ancora gruppi di cittadini per i quali la vita non è certo una gioia – ma mi pare che da un po’ di tempo a questa parte si sia dimenticato il termine da contrapporre a diritto. La parola dovere! Tutti vogliono e nessuno dà» ((ivi, enfasi nell’originale)). Loschi prosegue invitando le donne a esercitare la propria ‘influenza morale’ per dissuadere gli uomini dallo scioperare e ripristinare un clima di pace e collaborazione tra le classi. «Convengo anch’io che il Governo farebbe cosa molto opportuna nel mettere alla porta certi ospiti poco graditi, nel far tacere certi istrioni della rivoluzione sociale e soprattutto nel ripristinare l’uso della forza senza alcun riguardo alla classe, al titolo o alle onorificenze degli… interessati! Ché se si fosse punito in alto e in basso quando si doveva punire, senza colpevoli esitazioni, senza vigliaccheria, a quest’ora si sarebbero evitati enormi danni materiali e morali al Paese. Forse siamo ancora a tempo!» ((ivi, enfasi nell’originale)). Di Loschi è anche uno studio sul femminismo ungherese, di cui la giornalista ricorda i principali eventi e le protagoniste.

Fonte: Pisano, Laura (a cura di), Donne del giornalismo italiano. Da Eleonora Fonseca Pimentel a Ilaria Alpi. Dizionario storico bio-bibliografico (secoli XVIII – XX), Milano, Francesco Angeli, 2004, ad vocem; World biographical Index