Laspetto spaziale è molto importante nella novella di Frate Cipolla raccontata da Dioneo, perché ci si possono individuare due spazi principali: Il primo spazio centrale, dove si svolge la vicenda di Frate Cipolla, è Certaldo, che si trova in Toscana.
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È significativo che il Boccaccio abbia scelto proprio questo luogo, perché Certaldo è il suo paese dorigine e proprio lì fa svolgere un racconto, in cui i suoi compaesani, i certaldesi, appaiono senz'altro negativamente, poiché ne mette in mostra l'ingenua credulità riguardo alle reliquie. Il secondo spazio centrale circonda invece luoghi diversi, collocati in Oriente.
All'interno della storia vengono date diverse indicazioni spaziali (vedi Indicazioni spaziali) sia luoghi nel paese stesso, come per esempio la chiesa parrochiale, sia luoghi esterni, menzionati da Frate Cipolla durante la sua predica. Questi luoghi esterni sono di gran rilievo perché anch'essi alludono allingenuità della gente. Benché i luoghi con nomi a prima vista esotici in gran parte si trovino a Firenze, attraversata da est a ovest (Cfr. Decameron, VI,10, paragrafi 37-40, n.), i certaldesi rimangono molto impressionati dal faticoso viaggio che Frate Cipolla dovette fare per ottenere le reliquie. Proprio il fatto che i certaldesi non abbiano riconosciuto i luoghi citati a Firenze (che peraltro si trova a soli 30 chilometri) ci suggerisce che la gente dell'epoca normalmente rimase nello stesso paese per tutta la vita e che solo pochi ebbero la possibilità di viaggiare.
La grande distanza che cè tra i luoghi dove Frate Cipolla apparentemente ricevette le reliquie ed il luogo dove le mostra, ha anche la funzione di rendere il viaggio fittizio più credibile per la gente. Non potendo verificare lesistenza dei luoghi distanti e non conoscendoli neanche, i certaldesi sono quasi costretti a credere quello che dice il frate. Oltre a ciò è probabile, che la comunità dei fedeli non potesse che non dubitare delle parole di un prete, figura a cui riconoscevano una indiscutibile autorità.