Molte edizioni del Decameron accennano una vaga somiglianza con il racconto LXXXIX del Novellino, una raccolta di novelle di un anonimo scrittore toscano, composta in volgare negli ultimi decenni del tredicesimo secolo (non prima del 1280). Infatti nel Novellino si tratta di una novella che diventa noiosamente lunga, e senza fine; nemmeno si insiste sulla goffagine del modo di raccontare. Il protagonista viene caratterizzato come grande favellatore" (FREEDMAN 1975-1976, p.227).
Il tema comune alla novella di Boccaccio è il saper narrare" una novella. In entrambi i casi la novella raccontata non viene portata a fine. Linfrazione del narratore sono il allungarsi troppo nel raccontare, il non arrivare alla fine e quindi annoiare gli uditori:
...cominciò una novella che non venia meno."
In Boccaccio troviamo altri errori come il ripetersi delle parole e dei contenuti e lerrare nei nomi. Questi errori che riguardano il modo di raccontare una novella nel Novellino non vengono menzionati.
Il cavaliere in questo racconto è un grandissimo favellatore", mentre nella novella VI,1 egli viene caratterizzato come cavaliere, al quale forse non stava meglio la spada allato che lnovellar nella lingua...".
In entrambe le novelle non viene svelato il contenuto del racconto del cavaliere. Nel Decameron viene menzionato che la novella da sé era bellissima". Nel Novellino troviamo lindicazione grande favellatore" che potrebbe indurre ad un accenno tipo: favellatore di belle novelle". Ma questa proposta non è constatata da nessuno. Non si sa quindi se la novella aveva un contenuto bello.
È certo che il cavaliere con il suo non arrivare alla fine e il suo raccontare una novella lunghissima annoia gli uditori. Soltanto lintervento del donzello fa ristare luomo di corte e libera gli uditori dal tedio. Un personaggio di rango sociale più basso richiama luomo di corte, che ha effettuato un infrazione morale, annoiando il suo pubblico.
Anche nel Decameron la novella provoca una noia a madonna Oretta. La novella si allunga visto che il cavaliere torna molte volte indietro specificando il suo racconto. Boccaccio spiega dunque dettagliatamente il motivo della lunghezza del racconto.
Madonna Oretta interviene simile al donzello per fare ristare" il cavaliere. lintervento di madonna Oretta è più pensato visto che usa la stessa metafora propostale dal cavaliere e con un semplice motto tenta di fermare il cavaliere. Leffetto è diverso dato che il cavaliere continua a raccontare altre novelle e luomo di corte si vergogna e smette.
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(presupposto) |
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continua a raccontare altre novelle |
Nella novella LXXXIX manca il tema del viaggiare narrando" e la metafora del cavallo. Si nota dunque che la novella di Boccaccio è più complessa ed include più tematiche che mancano in questa novella del Novellino.