Corrispondenze tra la I 1 e la VI 10

 

Una prima corrispondenza tra le due novelle è sicuramente costituita nei due protagonisti principali, ser Ciappeletto e frate Cipolla. Infatti ambedue si assomigilano fisicamente. Frate Cipolle è „di persona piccolo, di pelo rosso e lieto nel viso e il migior brigante del mondo" (VI 10, 7) mentre ser Ciappelletto „piccolo di persona era e molto assettatuzzo" (I 1, 9), ma „il piggiore uomo forse che mai nascesse" (I 1, 15).

In ambedue le novelle esistono due persone che intendono la verità nascosta sotto la bella menzogna. Questo fatto rappresenta la seconda corrispondenza tra le due novelle. Nella novella della prima giornata si tratta dei due fratelli che stavano nascosti dietro la porta e „udivano e intendevano ciò che ser Ciappelletto al frate diceva; e avevano alcuna volta sì gran voglia di ridere, udendo le cose le quali egli confessava d’aver fatte, che quasi scoppiavano" (I 1, 78). I due amici nella decima novella della sesta giornata che avevano messo i carboni nella scatola di frate Cipolla e „stati alla sua predica e avendo udito il nuovo riparo preso da lui e quanto da lungi fatto si fosse e con che parole, avevan tanto riso, che eran creduti smascellare." sono le altre due persone che intendono la verità.

Secondo Van der Voort in ambedue le giornate si trovano due dicitori di vocazione (Ciappelletto nella I 1 e frate Cipolla nella VI 10), di fronte a due paurosi e idioti, individuabili in Chichibio (VI 4) e nel valente uomo della I 6 (VAN DER VOOT, 1979-80, 222-226.).