tratto da: Dioneo e lorazione di frate Cipolla, p.206.
Si potrebbe anche aggiungere, in questambito di osservazioni, che tale procedimento è analogo a quello delle dilogie negli enigmi, alcuni dei quali, largamente popolari, sono direttamente riecheggiati nei presunti mirabilia che il frate riferisce (ma questa chiave interpretativa non è stata, chio sappia, utilizzata nei commenti). Tuttavia in questo modo si è elusa listanza critica principale: che richiede la precisa definizione di ciò che lorazione-racconto vuol essere nel senso apparente dove Vinegia è, appunto, la città di Venezia e nel borgo dei Greci si parla realmente il greco; dove le roncole da potare volano per davvero; e dove, infine, le affermazioni più audaci del frate giungono fino a noi senza che se ne colga come non la colgono i Certaldesi la riserva che le fa innocue e le riduce alla dimensione della più tranquilla quotidianità. Secondo questa coerenza, illusionistica ma non menzognera, lorazione di frate Cipolla sa apparire credibile e contribuisce a rifondare presso luditorio la credibilità di colui che la pronunzia.