Tempo e spazio

Forese e Giotto sono di ritorno dal Mugello. Entrambi erano andati a visitare le loro possessioni. Effettivamente è documentato che Giotto possiede delle terre a Colle di Vespignano:

1322 - 14 gennaio - Giotto acquista delle terre a Colle di Vespignano.

„Pace q. Bettini de Colle populi Plebis Sancti Cassiani de Padule“ vende a „Giotto q. Bondone, populi S. Marie Novelle... in primis medietatem pro indiviso unius petie terre poste la Posatoia populi S. Michelis de Allioni... Item aliam petiam terre posite in dicta Posatoia... Item aliam petiam terre posite lodo dicto Quercia... „.

(Archivio di Stato di Firenze, Protocollo di ser Francesco di Boninsegna da Vespignano, 1316-1327, c. 119 - pubblicato da G. BACCINI, „Messaggero del Mugello“, 12 novembre 1892, n. 45; vedilo anche in I. B. SUPINO, Giotto, Firenze 1920, pag. 318). (PREVITALI 1967, p. 150.)

I due paesi distano circa 20 chilometri in linea d’aria da Firenze:

 

Ed ecco come poteva presentarsi una cartina geografica d’epoca.

Partendo da questa indicazione si presuppone una distanza totale di circa 30 chilometri. Ora, venendosene “[…] come vecchi a pian passo […]” e quindi considerando una velocità di 5 chilometri orari, calcoliamo una durata complessiva di 6 ore circa. Giotto e Forese si spostano dunque nell’arco della stessa giornata dalla campagna alla città. Muovendosi così placidamente come li descrive Boccaccio, si ha piuttosto l’impressione che si tratti di una passeggiata per le strade familiari e campestri. La pioggia interrompe per un breve momento il viaggio e li induce a rifugiarsi nella casa di un contadino. Ottenuti cappello e mantello proseguono il loro viaggio verso Firenze. Il racconto finisce prima che i due protagonisti arrivino a destinazione.

Il viaggio dalla campagna alla città permette al Boccaccio di riunire vari elementi chiave della novella. Deve essere ambientata, come le altre novelle di questa giornata, in Toscana. È veridica e in un passato prossimo ai narratori, visto che si parla di Giotto e Forese, personaggi storici dell’epoca ed è vero che, almeno per quanto riguarda Giotto, possedesse delle terre nel Mugello. La situazione casuale inferisce una certa naturalezza all’incontro, l’elemento campestre e la pioggia permettono di orchestrare una scena originale, inusuale per i due personaggi illustri, ponendoli in un ambiente rurale e quindi opposto a quello raffinato in cui si muovono di solito