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Commento
 

CAP.VI

Poesim esse utilem facultatem.

"[...] Sed deprecor: si Praxiteles aut Phydias, sculptura doctissimi, inpudicum sculpserint Pryapum in Yolem nocte tendentem potius quam spectabilem honestate Dianam, aut si pingat Apelles, seu noster Ioctus, quo suo evo non fuit Apelles superior, Martem se Veneri inmiscentem potius quam Iovem diis ex throno iura prebentem, has artes damnandas fore dicemus? [...]"

(Ma prego dirmi: se Prassitele o Fidia, dottissimi nella scultura, avranno scolpito un lascivo Priapo che di notte vada verso Iole piuttosto che la riguardevole per onestà Diana, ovvero se avverrà che Apelle o il nostro Giotto, al quale nell’età sua Apelle non fu superiore, abbiano piuttosto dipinto Marte che si congiunge con Venere che Giove nel trono dando ragione agli dei, diremo queste arti essere biasimare?)

(Giovanni Boccaccio, Genealogia Deorum Gentilium, a c. di Pier Giorgio Ricci, Milano-Napoli, Riccardo Ricciardi, 1965, p. 936-939.)

 

Nel capitolo VI della Genealogia Deorum Gentilium, Boccaccio rivela la sua grande stima per l'arte di Giotto.

Il fatto di porre l'artista moderno sul piano medesimo del più celebre degli artisti antichi, Apelle, equivale ad un elogio altissimo.

Apelle, pittore greco, vissuto nella seconda metà del quarto secolo a. C., fu artista alla corte di Alessandro Magno. Famoso per la grande vivacità e per l‘eccezionale realismo nella sua pittura, Apelle fu, secondo il concorde giudizio degli antichi, il più grande dei pittori greci. Nessuna delle sue opere si è conservata fino ad oggi.

Fidia, scultore ateniese, visse nella prima metà del quinto secolo a. C. Accanto al suo genio animatore si formarono varì allievi che divennero le personalità artistiche più elevate della seconda metà del V secolo. Fidia appare un genio universale. Conobbe tutte le tecniche: si dilettò di creazioni miniaturistiche e affrontò opere colossali. Egli segnò per gli antichi stessi una vetta insuperata e nel suo nome si accentra il classicismo del tardo ellenismo. La sua intensa e alta lirica ha creato l’arte classica, fondamento di tutta l’arte europea.