Tempo e spazio

Nella quarta novella non si trovano riferimenti storici interni. E’ noto che Currado Gianfigliazzi visse tra la fine del duecento e la prima metà del 300. (vedi personaggi) Quando Currado è introdotto il narratore, usando il passato prossimo, sembra parlarne come di una persona vivente. Tuttavia, il contrasto con il passato remoto seguente sposta la vicenda a un tempo non immediatamente vicino. Per conseguenza, si tratta dei decenni, venti o trenta. La novella si svolge in un ambiente cavalleresco come lo descrive il narratore: sempre della nostra città è stato notabile cittadino, liberale e magnifico, e vita cavalleresca tenendo, in cani e in uccelli s’è dilettato, [...]. (DECAMERON, 1992, p.731) In questo modo Currado Gianfigliazzi è introdotto come uno splendido signore il quale ha vissuto a Peretola, nel contado di Firenze. (vedi carta geografica) Oggi, Peretola fa parte della città di Firenze.