L’aspetto comico

La novella di Chichibio è considerata un vero capolavoro artistico da Muscetta (MUSCETTA, 1986, p. 248):

Bisognerà arrivare a Charlot e a talune delle sue più famose comiche per trovare un ritmo così unitario, e una così profonda umanità, nata dalla sorridente simpatia per un debole, uno spaurito, di fronte a un padrone reso ancor più temibile per l’ira.

La comica di Boccaccio ha tre parti. Nella prima vediamo Chichibio innamorato, a colloquio ?con donna Brunetta; no, non sarà lui a regalarle la coscia di gru che ella desidera: è solo il timore di perdere il suo bene che lo intenerisce e l’induce a compiacerla. Parte seconda: messer Currado a tavola, tra i suoi convitati, esige spiegazioni. Ma Chichibio senza esitare risponde a Currado che le gru hanno una sola gamba. Fuori di sé il padrone riesce a ?contenersi solo per riguardo agli invitati e prende in parola Chichibio che gli ha promesso di fargliele vedere vive le gru con una sola gamba e una coscia. La coppia comica e già delineata; nella terza parte entrerà in azione la meccanica del suo contrasto. Eccoli la mattina seguente a cavallo: Currado tutto gonfio e Chichibio dietro depresso e come impicciolito dalla paura, senza via di scampo: ciò che vedeva credeva che gru fossero che stessero in due piedi. Il padrone ancora in preda alla sua comicissima rabbia, gli ricordava la sfida, come se davvero ci potesse essere un’alternativa: Vedremo chi avrà iersera mentito o tu o io.

Nell’analisi della struttura della situazione comica la maggior parte dei critici parla di Chichibio e dimentica il padrone. La comicità rimbalza dall’uno all’altro, dal cuoco impietrito in una disperata faccia tosta, a messer Currado, gonfio per l’assurda tensione dell’ira. Cavalcando continuano a scambiarsi esitazioni e incertezze.

Continua Muscetta sullo sviluppo dell’effetto comico (MUSCETTA, 1986, p. 248):

Ecco le gru davvero con una gamba: trionfa Chichibio. E Currado, come se davvero dovesse dimostrare a se stesso, oltre che al servo, l’esistenza dell’altra gamba, si avvicina agli uccelli e grida: Oh, oh. Nella sua bocca aperta s’è trasfuso per un’attimo l’animo dello spiritato Chichibio. Corrono via le gru con due gambe, tra la paura di Chichibio e l’ira del padrone: è il trionfo di Currado. Ma ben presto si rivelerà un trionfo effimero. Chichibio, morto e resuscitato dal suo terrore, inventa parole che vanno oltre il reale. - Ma se aveste gridato, anche quell’altra avrebbe allungato la gamba. Messer Currado è vinto, per riacquistare la sua perduta superiorità non gli resta che ridere. Siamo all’epilogo, all’imprevedibile, definitiva rivincita di Chichibio.