Brunetta

Caratterizzazione

Brunetta viene descritta come 'feminetta della contrada' della quale 'Chichibio era forte innamorato'. Attirata dal profumo della gru 'pregò caramente Chichibio che ne le desse una coscia'. Chichibio rifiuta di darle la coscia della gru, dopo di che lei lo minaccia con le parole: 'se tu non la mi dai, tu non avrai mai da me cosa che ti piaccia'. Questa esclamazione di significato erotico convince Chichibio a dare a Brunetta la coscia della gru.

Nella rappresentazione di Brunetta, Branca nota i diminutivi (feminetta, Brunetta) e l‘"ostentato e ripetuto appellativo cortese [...] di donna" (BRANCA, 1995, p.164).

Provenienza del nome

Sulle tracce di un personaggio storico, raffigurato nella serva Brunetta Branca ricorda l'egloga Olympia, nella quale Boccaccio cita una donna di nome latino Fusca, equivalente al nome italiano Bruna. Secondo Branca, Bruna era la custode della figlia Violante di Boccaccio (BRANCA, 1995, pp. 164).

Branca ricorda un‘altra servente fedele del Boccaccio: Bruna di Ciango. La serva lo assistette anche nei momenti difficili di malattia e di solitudine. Sarebbe quindi possibile che rielaborando il Decameron il Boccaccio la raffigurasse nell'immagine di Brunetta.

Rapporto tra Chichibio e Brunetta