Osservazioni strutturali in generale

Nel saggio Observations on the structure of the Decameron novella Marga Cottino-Jones espone una struttura narrativa che può essere impiegata per tutte le novelle del Decameron (COTTINO-JONES, 1973, pp.378-87):

La novella decameroniana si concentra nell’ azione, la quale si svolge tramite tre momenti narrativi che communicano:

(a) una situazione iniziale

(b) una o diversi azioni con funzioni trasformatorie, compiute da uno o vari attori sopra uno o più oggetti

(c) una situazione finale, prodotta dalla azione trasformatoria.

L’analisi della quarta novella con questo modello determina come situazione iniziale (a) la fase di pericolo permanente per Chichibio con il rischio di perdere il lavoro ed il padrone (accusato da esso di aver sottratto la coscia della gru): (DECAMERON, 1992, p. 734):

Chichibio, veggendo che ancora durava l’ira di Currado e che far gli conveniva pruova della sua bugia, non sappiendo come poterlasi fare cavalcava appresso a Currado con la maggior paura del mondo, e volentieri si sarebbe fuggito; ...

L’azione trasformatoria (b) viene effettuata nel momento dell’improvvisazione, cioè quando Chichibio fa la sua spiritosa battuta (il motto di spirito). (DECAMERON, 1992, p. 734):

Messer sì, ma voi non gridaste ‘ho, ho!’ a quella d’iersera; ché se così gridato aveste ella avrebbe così l’altra coscia e l’altro pié fuor mandata, come hanno fatto queste.

Per conseguenza si incontra la situazione finale (c), cioè la riconciliazione del padrone con il suo servo, prodotta dall’atto trasformatorio, che ha convertito l’ira in riso. (DECAMERON, 1992, p. 735):

Chichibio, tu hai ragione: ben lo doveva fare.

Il saggio di Cottino-Jones contiene varie altre conclusioni interessanti, che riguardano la narrativa. Un primo punto illustra che

(1) l’azione, considerata come elemento essenziale del movimento narrativo, corrisponde nelle novelle del Decameron alla funzione trasformatoria operata da un agente sopra un oggetto.

(2) Il secondo momento narrativo (b) viene nominato il più importante nello sviluppo dell’azione. Soprattutto, la novità di ogni novella consiste nel congegno trasformatorio usato in questa fase particolare (b) del processo narrativo.

(3) La costruzione interna della novella crea una circolazione permanente della narrativa da una novella alla prossima, in particolare tramite un esordio bipartito, che fornisce un collegamento con la novella precedente, mentre prepara per le novelle successive.

(4) Gli attori principali sono descritti in quanto le loro caratteristiche sono funzionalmente coinvolti con il ruolo (gli azioni) che avranno nel processo narrativo.

(5) La scelta lessicale e la sintassi sono applicate in maniera di mettere in movimento un modo di descrizione che svolge dal pensiero all’azione senza interruzioni superflue.

(6) Dai punti (4) e (5) si può dedurre che concisione ed essenzialità sono due delle qualità principali delle novelle decameroniane. Raramente si trovano lunghi passaggi con scuse, o delle esaltazioni di virtù, o il rimproverare di vizi; le scarse eccezioni sono strettamente legate all’azione delle novelle e all’atmosfera particolare della giornata, come per esempio nella prima, quarta e decima giornata.

(7) Finalmente, è dichiarata, tramite l’epilogo, la interrelazione permanente di ogni novella con l’atmosfera della giornata e con l’enunciazione generale dell’opera intera. Evidentemente, il Decameron è un’opera con l’intenzione di creare un mondo immaginario, capace di influenzare in modo positivo la società dei suoi lettori.