Fabliau: Le dit des Perdriz

La raccolta dei Fabliaux è stata scritta nel Duecento ed è quindi antecedente ai tempi del Boccaccio.

Per quanto riguarda il Fabliau intitolato ‚Le dit desPerdriz‘ possiamo parlare d’un intertesto della novella di Chichibio perché la conoscenza del Boccaccio dei Fabliaux è accertata.

La parola ‚perdriz‘ corrisponde all'uccello chiamato‚pernice‘ in italiano. La presenza di un uccello come cibo prelibato rinvia al tema. comune sia al Fabliau che alla novella dell’animale, che viene rubato e mangiato.

Confronto con la novella boccacciana

Il saggio ‚La nouvelle‘ di M. Picone presenta un’analisi dettagliata del Fabliau intitolato ‚Le dit des Perdriz‘ che viene paragonato alla novella di Chichibio (PICONE, 1982).

La novella e il Fabliau sono strutturati in modo uguale: prologo - narratio – epilogo. La novità apportata dal Boccaccio riguarda soprattutto il significato dell’intreccio.

Il prologo presenta in entrambi i racconti, i protagonisti e i loro programmi. Secondo M. Picone "la novella utilizza il prologo in modo al tempo stesso più contestualizzato e più organico" (PICONE, p. 118, 1982). Anche il ruolo dei personaggi cambia: non si tratta più di tipi come nel Fabliau, ma di individui che vengono indicati con nome e caratterizzati nei loro tratti sociali, storici e ambientali.

Per quanto riguarda l’epilogo la funzione della novella si differenzia da quella del Fabliau. La novella pone al centro dell’attenzione l’evoluzione del tema narrativo: l’esaltazione della‚parola‘ liberatrice mediante un motto.

Il Fabliau invece rappresenta la storia di un inganno o di una beffa (PICONE, 1982).

Concordanze tematiche dei due racconti sono l’errore del furto, la furia e la minaccia del padrone, rispettivamente del marito e l’interpretazione in chiave erotica. Oltracciò il Boccaccio riprende il lieto fine.