L'ARTE DI NOVELLARE

Una caratteristica particolare della prima novella della sesta giornata è la tematizzazione dell'arte di novellare. La novella tratta di come narrare o meglio di come non narrare una novella. Per questo viene definita spesso "meta-novella" dalla critica, cioè una novella che tratta la narrazione di una novella. La tematica si sviluppa nell'incapacità del cavaliere di narrare una novella di per sé bellissima. Il basso livello di eloquenza del cavaliere, l'esempio negativo che ci fornisce, sta in netto contrasto con la competenza narrativa di madonna Oretta, di Filomena e del resto dei personaggi della cornice. Addirittura l'incapacità del cavaliere è causa di mali fisici, sofferenze e sensazioni di morte.

" Di che a madonna Oretta, udendolo, spesse volte veniva un sudore e uno sfinimento di cuore, come se inferma fosse stata per terminare;... "

Ma quali sono gli errori commessi dal cavaliere ?

" ...ma egli or tre e quatro e sei volte replicando una medesima parola e ora indietro tornando e talvonda dicendo:"Io non dissi bene" e spesso ne' nomi errando, un per un altro ponendone, fieramente la guastava: senza che egli pessimamente, secondo le qualità delle persone e gli atti che accadevano, profereva ".

Gli errori commessi dal cavaliere riguardano sia il livello del contenuto che della forma. Egli torna indietro nella narrazione, confonde i nomi, ripete spesso le stesse parole ed usa uno stile inadeguato ai fatti e ai personaggi narrati. La sua esposizione è quindi disordinata, non fluida e mancante in disinvoltura ed eleganza. Tanto che la narratrice mette in dubbio la sua nobiltà "Messer lo cavaliere, al quale forse non stava meglio la spada allato che 'l novellar nella lingua,... ". L'ars narrandi vista in questa ottica acquista il valore di carattere distintivo sociale.

(Stewart 1976, pp.24-27)

La metanovella

La novella di Madonna Oretta si trova a livello metadiegetico. Ciò è il caso quando un personaggio della novella diventa a sua volta narratore e racconta a sua volta una novella. L’inserzione del racconto secondo dentro il racconto primo avviene applicando una tecnica a "scatola cinese" (quando il secondo racconto è semplicemente incastrato nel primo) o di racconto "en abîme" (quando il secondo racconto riproduce specularmente la situazione del primo, di cui peraltro offre la soluzione). Non possiamo classificare la novella del cavaliere perché non ci viene raccontata; sappiamo solo che «da sé era bellissima». A questo livello predomina ancora una volta il messaggio narrativo, ma si dà anche forte rilievo sia alla variabile dell’emittente sia a quella del codice letterario. La novella di Madonna Oretta è una prova in negativo di come le novelle vadano raccontate, sul piano non solo del contenuto ma anche della forma. Il fatto che la novella «da sé bellissima» non venga raccontata, sottolinea l’ignoranza del codice novellistico da parte del cavaliere, personaggio-narratore, ma accentua allo stesso tempo la piena padronanza dello stesso codice da parte die narratori della brigata.